Cultura

L’Africa tra pranzi e oltraggi

Ci sono molti autori che trattano temi sociali, un’Africa molto diversa dalla solita banalizzazione. Funziona: siamo sul mercato da due anni e mezzo.

di Sara De Carli

Gaia Amaducci
Epochè, il nome della casa editrice rimanda alla sospensione di giudizio degli scettici. Qui è un sospendere i pregiudizi. Per farlo pubblicano solo letteratura africana. E le affiancano ricette di piatti tipici. La sfida di una giovanissima editrice.

È già difficile aprire una casa editrice: perché pure africana?
Proprio perché è difficile bisogna puntare su una nicchia! L?Africa ha una buona letteratura, con uno stile ricco e suggestivo, ed è pressoché sconosciuta. Ci sono molti autori che trattano temi sociali, un?Africa molto diversa dalla solita banalizzazione. Funziona: siamo sul mercato da due anni e mezzo.

La soddisfazione più grande?
Aver pubblicato Monnè, Oltraggi e provocazioni di Ahmadou Kourouma. Un autore già tradotto in Italia, ma questo libro – splendido e duro – aveva riscosso poco successo in Francia, quindi nessuno ci aveva creduto.

Qual è il suo libro preferito?
Le Memorie di Adriano, c?è dentro tutto. Ogni tanto mi capita di rincrociarlo.

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