Non profit
Lesperienza. Carlo Costalli (Mcl) racconta. Labbiamo già speso. E dà frutti nel deserto
Il ricavato (ancora virtuale) del 5 per mille 2006 investito nei progetti di sviluppo del Cefa, in Marocco. Ecco come.
di Redazione
Questo è il diario del viaggio in Marocco di Carlo Costalli, presidente di Mcl. Costalli ha visitato i progetti promossi dal Cefa, una ong bolognese che opera nell?ottica della cooperazione fra associazioni di lavoratori che vivono sulle due sponde del Mediterraneo. Mcl ci crede così tanto che vi ha già investito quasi tutto il ricavato del 5 per mille del 2006, prima ancora di aver ricevuto i soldi che gli italiani gli hanno destinato.
Lunedì 26 novembre. Eccoci a Casablanca insieme a Marco Benassi, direttore del Cefa.
Martedì 27. Due giovani volontari ci accompagnano a Meskoura, paese agricolo e poverissimo. Nella fattoria, fiore all?occhiello del Cefa, si lavora per migliorare le attività agro-zootecniche, creare cooperative agricole competitive sul mercato e lanciare la coltivazione biologica, menta e olivo soprattutto. Un angolo di efficienza in mezzo a un paesaggio povero e predesertico. Avviandoci verso Sidi, l?altro paese che accoglie un progetto del Cefa, visitiamo due pozzi per l?acqua. Il Cefa, con il contributo del Mae e della Regione Lombardia, ne ha costruiti ben dieci, vicino alle scuole ed ai centri abitati. A Sidi c?è una casa coloniale ristrutturata. Tutto intorno serre efficienti, allevamenti di pecore e capre e la sede della cooperativa Ben Meskine: un gruppo di donne che, con telai artigianali, realizzano tappeti con lana di pecore sardì, una razza locale che il Cefa contribuisce a preservare.
Mercoledì 28. La fattoria di Sidi è il cuore dell?attività del Cefa in Marocco. Dieci anni fa, tutto è partito da qui. Dedichiamo l?intera giornata alle iniziative di alfabetizzazione. Visitiamo un asilo gestito dal Cefa: 30 bambini, maschi e femmine, che arrivano a piedi da alcuni chilometri di distanza. Il tema dell?alfabetizzazione femminile impegna da diversi anni l?ong: soprattutto donne fra i 20 e i 40 anni. È indispensabile per migliorarne la condizione di vita, in una regione poverissima: l?analfabetismo, negli ultimi quattro anni, è diminuito del 9,6% a Sidi e del 12,2% a Meskoura.
Giovedì 29. Ci trasferiamo a Beni Mellal, capoluogo di provincia nell?interno del Marocco. Da alcuni mesi è partito un nuovo progetto. Beni Mellal è un paese di cultura berbera vicino alle montagne dell?Atlante, dalla vocazione agricola (agrumi, ulivi, barbabietole da zucchero). Il progetto Cefa prevede la costruzione di un moderno oleificio (il secondo del Marocco per grandezza), la creazione di cooperative agricole, la formazione alla potatura, alla raccolta e allo stoccaggio delle olive, l?imbottigliamento e la commercializzazione dell?olio. Accanto a tutto questo, c?è un progetto sociale di alfabetizzazione, con due associazioni berbere per partner.
Venerdì 30. Rabat. Visita alla sede di rappresentanza e di coordinamento di tutti i progetti Cefa. Con Mustafa Azmany, presidente del Cefa Marocco, prendiamo visione di altri progetti in gestazione, in particolare uno in collaborazione con l?università di Meknes, mirato alla crescita della piccola imprenditoria nel commercio, turismo e servizi. Ripartiamo soddisfatti. Ormai è deciso: Mcl investirà una parte importante del 5 per mille in Marocco.
Carlo Costalli
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