Formazione

L’appello dell’insegnante Petra Eggebrecht: in classe senza speranza

Il corpo studentesco è cambiato negli ultimi anni. La parte di allievi di origine araba è più elevata. Si tratta del 34,9%, seguita dal 26,1% di allievi di origine turca.

di Redazione

«Così come detto nella riunione dei direttori di scuola del 21 febbraio 2006, il corpo studentesco è cambiato negli ultimi anni. La parte di allievi di origine araba è più elevata. Si tratta del 34,9%, seguita dal 26,1% di allievi di origine turca. Il totale dei giovani n.d.h. (di origine non tedesca) ammonta all?83,2%.

Certi colleghi vanno in classe con il cellulare acceso per poter chiedere aiuto in caso di aggressione. La conseguenza è che molti colleghi si trovano al di là delle proprie forze. E anche i genitori, da cui ottenevamo finora poco sostegno per imporre norme e regole, ora non vengono agli incontri, non rispondono al telefono e hanno difficoltà a capire il tedesco. Siamo senza speranza.

Nella maggior parte delle famiglie, i nostri allievi sono i soli che si alzano la mattina. Come possiamo convincerli che tutto sommato è importante andare a scuola e ottenere un diploma? Gli allievi si interessano al nuovo cellulare, ai vestiti. La scuola è per loro una scena di un film, un campo di battaglia per affermarsi. Dobbiamo chiudere questa scuola e riaprirne una con una composizione del corpo studentesco completamente nuova. Abbiamo bisogno di più insegnanti, di una risistemazione a breve termine, per portare calma alla quotidianità della scuola.

Nel 2009 il nostro edificio scolastico compirà 100 anni e noi speriamo che per allora una nuova scuola possa essere creata, in cui allievi e insegnanti possano insegnare e imparare con gioia».

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