Famiglia

L’8marzo delle mamme poliziotto

Sul sito della Polizia di Stato le testimonianze di chi ogni girono si divide tra lavoro, figli e marito

di Redazione

Sono 14.750 le donne della Polizia di Stato; sette suonano nella Banda Musicale e 55 appartengono al gruppo sportivo delle Fiamme Oro, molte di loro sono atlete di successo, hanno preso medaglie e vinto campionati anche in discipline tradizionalmente ”riservate” agli uomini.

In molti casi si dividono tra la professione in divisa e il ruolo di mamma. In occasione dell’8 marzo il sito web della Polizia di Stato www.poliziadistato.it ha raccolto alcune testimonianze di mamme-poliziotto e dei loro figli, a dimostrazione che le donne che vestono la divisa si impegnano in ruoli importanti ma non rinunciano alla ricerca del giusto equilibrio tra la carriera e la vita privata. “E’ bello fare la poliziotta pero’ e’ molto pericoloso. Sai, non sarebbe brutto se mia madre la mattina invece di stare in ufficio, parlare al telefono e firmare cose, stesse per strada in divisa o allo stadio a fare quello che fanno i poliziotti. Pero’ dopo quello che e’ successo al poliziotto Filippo Raciti ho una grandissima paura”, afferma Edoardo, di 10 anni. “Sono contenta di avere una mamma poliziotta perche’ e’ gentile e puo’ proteggere me, la mia sorellina e gli altri dalle auto impazzite, dai ladri e dagli attacchi a sorpresa”, scrive Lorenzo, di 7 anni, e Flaminia, di 8 anni, pensa che ‘”non e’ per niente facile avere una poliziotta per mamma. E’ sempre al lavoro e sopratutto se le dici una bugia o le nascondi qualcosa lei ti scopre subito!! Ma se qualcuno mi chiede: ‘cosa vuoi fare da grande?’ io rispondo: il poliziotto come la mia mamma”.

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