Non profit

La Birra Amber e i sabati in campagna

di Redazione

La vacanza più bella è quella di settembre. E la nuova tendenza – dicono i giornali – è quella della vacanza in campagna. «Meno male», ho pensato fra me, col ricordo che tornava alle tante famiglie incontrate questa estate. Famiglie con padri e madri che dentro di sé coltivavano un dramma: quello del distacco. Infatti dopo la vacanza insieme, dove magari il villaggio organizzato si è occupato dei figli (sic!), rimangono solo le settimane bianche e pochi week end per recuperare quel tempo insieme che la grande città iperattiva tende a negare. Già, c’è un paradosso italiano al quale chiediamo una risposta. Ed è questo: il governo deve tagliare i costi, il premier Berlusconi e il ministro Brambilla vogliono rilanciare il turismo, ma poi non s’accorgono che mantenendo le scuole obbligatorie al sabato deprimono il turismo delle famiglie e pagano i costi di un giorno in più. Ma perché non tagliare quel sabato odioso, recuperandolo con un paio di pomeriggi, per lasciare spazio alla famiglia? Io credo che il beneficio sarebbe generale: per l’economia, per la salute dei rapporti, per la stessa istruzione. Credete che qualcuno ci risponderà? Io credo di sì: è una stortura troppo evidente del nostro sistema Paese. E in tutto questo potrebbe trarre beneficio proprio la campagna, quella campagna dietro l’angolo che rischia l’agonia e che proprio per questo chiede d’essere riscoperta. Dietro la coltre di fumo che ammanta Milano, ad esempio, c’è il magnificio Parco Sud, patrimonio di mille cascine, campi, boschi, di un’agricoltura viva e anche di testimonianze antiche, come quella birra Amber prodotta dai monaci benedettini della Cascinazza, tra Buccinasco e Gudo Gambaredo, che sta entusiasmando gli esperti di ogni parte d’Italia e che presto avrà una sorella (ossia una birra scura). Ecco, questa birra che nasce dalla scuola dei monasteri del Belgio è il segno di una civiltà che può rinascere o morire. Sta a noi dargli spazio… e tempo (quello di un sabato mattina fuori dalle aule, ma dentro al cuore delle nostre campagne!).

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