Welfare

La Calabria ha fatto scuola

"Il nostro modello di cooperazione sociale ha dimostrato di essere un esempio da esportare. Dobbiamo esserne orgogliosi".

di Redazione

Ci dicono che la ?ndrangheta sia la mafia più potente al mondo. Ci dicono che la massoneria deviata in Calabria sia fortissima. Ma qual è il risultato? Il fallimento totale, anche dei loro stessi obiettivi di arricchimento e prosperità. La Calabria continua ad essere l?ultima delle regioni.

Agli ?ndranghetisti
Chiediamo pertanto a quelli che si definiscono ?uomini d?onore? di allontanarsi da quell?illusione, da quella menzogna chiamata ?onorata società?. Solo i santisti e la ?maggiore? ci hanno guadagnato, e forse neanche loro. Ormai tutti sanno che il 90% delle ricchezze della ?ndrangheta è nelle mani di solo il 10% degli affiliati. Noi vi abbiamo dimostrato che mettendosi insieme un lavoro lo si può creare. E vi abbiamo dimostrato che ci si può anche difendere da chi vuole calpestare i nostri diritti rimanendo onesti e camminando a testa alta, con fierezza!!

Ai politici e ai massoni deviati
Vogliamo lanciare un appello anche ai politici che comprano i voti della ?ndrangheta, ai massoni deviati che alimentano questo sistema di clientelismo e apparentamento con la mafia. Attenzione perché la ?ndrangheta non si lascerà utilizzare.

Agli elettori
A tutti coloro che andranno a votare alle prossime elezioni politiche diciamo di seguire il decalogo che vi abbiamo proposto col segno iniziale della manifestazione (e che trovate su <a href=”http://www.iovotolibero.it” target=”_blank”>Io Voto Libero</a>). Non vendetevi il voto. Date il voto a chi si dimostra disinteressato, onesto, a chi non distribuisce favori e raccomandazioni. Alla fine farà molto di più, per voi e soprattutto per i vostri figli.

Al popolo calabrese
Al nostro amatissimo popolo calabrese, alla nostra gente di Calabria, diciamo: siate fieri di essere calabresi! Oggi, come potete vedere, l?Italia intera ci guarda con speranza: perché riconoscono che siamo onesti, perché riconoscono che siamo coraggiosi, vengono a imparare dal nostro esempio.

Comunione per il cambiamento
Mettiamoci insieme. Vi supplico: abbandoniamo le insensate contese, le invidie, le gelosie. Il successo di uno sia la gioia di tutti. Nessuno chiuda le porte. Tutti possiamo sbagliare, nessuno di noi è perfetto. Ma non commettiamo il drammatico errore di sputare il moscerino e inghiottire l?elefante. Sappiamo distinguere le strutture di morte da quelle di vita. Nella Chiesa, nell?associazionismo, nel mondo della cooperazione portiamo sulle spalle la fatica della comunione, la principale via del cambiamento in Calabria.

Alla gente delle altre regioni
Ai nostri amici che vengono o ci ascoltano da tutta Italia chiediamo: Alleanza, Alleanza, Alleanza! Il momento storico è serio. Siamo ad una svolta: o si costruisce una democrazia vera, riportandola nelle comunità, tra la gente. O la ?ndrangheta, le mafie, le massonerie deviate, le holding economiche e finanziarie occuperanno gli spazi che noi lasceremo vuoti.

Alle imprese, alla cooperazione
Al mondo della cooperazione, a tutte le imprese profit diciamo che il modo più efficace di combattere la ?ndrangheta è quello di lottare per un?autentica libertà di mercato. Dove per libertà di mercato noi intendiamo la libertà dei consumatori di scegliere e delle imprese di concorrere, offrire a tutti la possibilità di competere, rimuovere ogni artificiosa barriera all?ingresso dei mercati, locali o globali.

Per un’antimafia dei bisogni
Il punto decisivo è oggi quello dello scambio tra voto e bisogni delle persone. Se noi non interrompiamo in quel punto il meccanismo perverso, sarà molto difficile produrre cambiamento in Calabria. Serve un?antimafia dei bisogni, per rendere libera la gente nella cabina elettorale e rimettere in moto la democrazia, ridando libertà ai partiti, alla politica e allo Stato. Per fare ciò bisogna aiutare la gente a trovare una via alternativa di risposta ai propri bisogni. Il nostro essere cooperative sociali ci ha insegnato che il vero sviluppo lo si costruisce a partire dalle parti più deboli della società, dalle persone che vivono situazioni di marginalità.

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