Sport sociale

La capitale europea del calcio inclusivo? A maggio è stata in Pianura Padana

A Canneto sull'Oglio, in provincia di Mantova, il 24 e il 25 maggio si è tenuto il torneo Tuttingioco, che ha coinvolto 32 squadre con persone con disabilità da tutta Italia e dall'Europa. Un'occasione di incontro e di inclusione, in cui creare relazioni e stare bene insieme. Ad organizzarlo la sezione locale del Centro sportivo italiano

di Veronica Rossi

Tuttingioco non è solo un torneo di calcio. È un momento di festa, di incontro e di inclusione, oltre i confini, oltre le barriere. L’ultimo weekend di maggio, Canneto sull’Oglio, cittadina di4.500 abitanti della pianura padana, diventa per un giorno la capitale europea dello sport inclusivo, con l’arrivo di team calcistici con persone con disabilità da tutta Italia e dal Vecchio Continente.

«Siamo partiti nel 2008 con cinque squadre», racconta Fancesco Zucca, presidente dell’associazione Fuorigioco, che organizza il torneo col Csi Mantova. «Quest’anno, il 24 e il 25 maggio, ce n’erano 32. Avevamo calciatori dalla Danimarca, dalla Germania, da Monaco, da Malta, da San Marino; più molti team da tutta Italia». Ci sono squadre – come quella danese – che vengono al torneo fin dalla sua nascita: il motivo risiede soprattutto nel clima di accoglienza, di gioia e di festa che si crea.

«Per l’occasione si mobilita tutto il paese», continua l’organizzatore. «Abbiamo la nostra U.s. Cannetese che prepara tutto l’impianto sportivo, c’è l’Avis (Associazione volontari italiani del sangue, ndr), che prepara i pranzi, c’è l’oratorio, i giovani della Pro Loco, gli Amici di Emmaus e i volontari che danno una mano a servire i tavoli. C’è, ovviamente, anche il Comune che ci sostiene. Insomma, negli anni si è venuta a creare una rete importante, per fare in modo che i ragazzi che arrivano si sentano a proprio agio; e le relazioni che si creano sono molto belle».

Vincere la coppa, certo, è una soddisfazione, ma ancora più soddisfacente è vivere l’atmosfera di festa, di amicizia e di buono sport che si respira a Canneto l’ultimo weekend di maggio. Non c’è rivalità e, più della vittoria, conta l’unione. «Durante una partita si è infortunato il portiere di una squadra», racconta Zucca, «ma i giocatori erano contati e non potevano sostituirlo. Quindi il portiere di un altro team è andato a giocare con loro. Sono queste le cose che danno senso alla manifestazione».

Novità del 2025 è stata l’introduzione del frame football, il calcio col girello, portato dai partecipanti di Malta. In questa modalità di gioco, il sussidio pensato per offrire sostegno alle persone con difficoltà nella deambulazione diventa strumento fondamentale nella partita. Il girello utilizzato in questa circostanza è un po’ diverso rispetto a quelli che siamo abituati a vedere di solito: non è aperto dietro, ma davanti, in modo che la persona possa intercettare liberamente la palla con i piedi.

«Mi è piaciuto veramente moltissimo», ricorda l’organizzatore, «tutte le squadre sono venute a vedere. Abbiamo giocato tutti, anche i ragazzi delle scuole medie». All’interno della manifestazione, infatti, sono coinvolti anche i ragazzi dell’istituto comprensivo locale. Di solito aiutano a portare l’acqua, a fare i raccattapalle, oltre a intervistare i partecipanti e scrivere articoli. «Quest’anno ho volto che provassero a giocare a frame football», conclude Zucca, «piuttosto che aiutassero nell’organizzazione, mi sembrava più importante che vedessero che anche con disabilità abbastanza importanti si può giocare e divertirsi lo stesso».

Le foto nell’articolo sono di Noemi Giorgi Photographer 

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