Non profit

la casa dei volontaribcompie i suoi primi 10 anni

di Redazione

«In questi anni il volontariato milanese è cresciuto numericamente, ma soprattutto qualitativamente», dice il presidente del Ciessevi,
Lino Lacagnina. «E noi siamo pronti a cominciare il prossimo decennio con lo stesso entusiasmo dell’inizio, anche perché i volontari ci chiedono
di fare sempre di più. La situazione è difficile, ma le forze positive di questo Paese saranno determinanti
per uscire da crisi e recessione» U n momento di festa, di confronto, di riflessione e di gioia: così Lino Lacagnina , presidente del Ciessevi, definisce il convegno Milano capitale del volontariato che celebra i primi dieci anni del Centro di servizio per il volontariato per la provincia milanese, e che si svolge il 29 novembre al Centro congressi di via Corridoni. «Ciessevi è la casa dei volontari», dice Lacagnina, «dove le organizzazioni di volontariato e i volontari non sono ospiti, ma padroni di casa». Una casa che è stata costruita da loro, mattone su mattone. «Una casa solida, bella e accogliente», continua il presidente, «che offre tutti i servizi che una casa deve dare grazie alle associazioni socie, che attraverso l’impegno di alcuni dei loro volontari, che fanno parte del consiglio direttivo, la governano. E grazie al lavoro di operatori motivati e qualificati che li concretizzano».

Le sfide del futuro
Il compleanno del Ciessevi, come tutti i compleanni, è un momento di festa ma anche di bilancio. Cediamo dunque la parola a Lino Lacagnina. «Sono dieci anni che hanno visto il volontariato a Milano crescere numericamente, ma soprattutto qualitativamente», osserva il presidente, «e diventare sempre più consapevole del proprio ruolo politico, esercitato attraverso la rilevazione dei bisogni e dei fattori di emarginazione, e partecipando ai processi della vita sociale, proponendo idee e progetti, sperimentando soluzioni e servizi, concorrendo nella programmazione e nella valutazione delle politiche sociali in pari dignità con le istituzioni pubbliche». «Il lavoro di Ciessevi per realizzare ciò è stato determinante, e non lo diciamo noi, ma i 234 rappresentanti di 159 associazioni e circa 20 assessori di enti locali; lo dice la ricerca appena pubblicata (vedi articolo in questa pagina, ndr ) che dà la proporzione dei risultati conseguiti grazie anche al lavoro di Ciessevi, che nello sviluppo del volontariato ha la sua mission». Quali sono dunque le sfide nei prossimi dieci anni? Siete pronti a raccoglierle? «Siamo pronti a cominciare il prossimo decennio con lo stesso entusiasmo dell’inizio», risponde Lacagnina, «perché più di allora sappiamo che il volontariato è cresciuto con noi e ci chiede di fare di più, e noi ci siamo attrezzati per farlo con il progetto 2009-2010, che presentiamo al convegno». «Siamo consapevoli tuttavia», nota il presidente, «che la situazione è più difficile di allora, siamo coscienti che la forza e la credibilità acquisita dal volontariato, di cui gode di riflesso Ciessevi, può non piacere a qualcuno perché non è governabile da altri se non dal volontariato stesso».

Sempre autonomi
«Essa infatti si fonda sulla totale gratuità e quindi sulla libertà dei volontari e delle odv, sanciti nella Carta dei valori del volontariato, che sottolinea il ruolo politico e di impegno civico del volontariato, e il suo rifiuto del ruolo di supplenza nei confronti delle istituzioni pubbliche. Inoltre sottolinea che le odv non rinunciano alla loro autonomia in cambio di sostegno economico e politico, non si prestano a una delega passiva che chieda di nascondere o di allontanare marginalità e devianze che esigono risposte anche politiche e non solo interventi assistenziali e di primo aiuto». In un momento in cui la crisi finanziaria minaccia l’economia reale, la tentazione di spostare risorse economiche dal volontariato ad altri ambiti potrebbe essere forte… «È vero, ma senza le forze positive e sane di questo Paese, e il volontariato è la prima realtà tra queste, l’Italia non sarà in grado di uscire da crisi e recessione».

I nostri valori
«Prima ancora del valore economico che un volontariato libero e ben supportato dai Csv può dare (pari, nel Milanese, a 100 milioni di euro l’anno in servizi offerti), ciò di cui la comunità non può fare a meno per superare la crisi è l’apporto valoriale che il volontariato testimonia: la passione per la costruzione di un mondo migliore; la cultura della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza; la gratuità, la solidarietà e la sussidiarietà; la centralità della relazione e della condivisione. Questo è il vero patrimonio che portiamo in dote interagendo con i nostri partner: istituzioni, fondazioni di origine bancaria, agenzie governative», conclude Lacagnina. Quindi buon compleanno Ciessevi, e auguri per altri dieci anni di uguale impegno a fianco del volontariato milanese.

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