Non profit

La cooperazione made in Sicily piace al Giappone

Una delegazione di studiosi giapponesi è stata ospite di cooperative sociali e consorzi siciliani aderenti a Legacoop

di Redazione

La cooperazione Made in Sicily piace al Giappone. Un gruppo accademico di ricercatori giapponesi che si occupa di economia sociale, movimento delle cooperative e di economia di terzo settore (non profit) si è recata nei giorni scorsi a Catania per studiare il modello di cooperazione sociale messo in pratica dai consorzi e dalle cooperative siciliane.
Il gruppo di sette studiosi guidati dalla docente di Sociologia del terzo settore all’Università di Tsuru, dottoressa Natsuko Tanaka, si è recato la scorsa settimana in visita nella sede catanese del consorzio di cooperative sociali Sisifo (aderente a Legacooop), dove ha incontrato il presidente e il vice presidente del consorzio, rispettivamente Salvo Calì e Cono Galipò, il consigliere d’amministrazione di Sisifo e presidente della cooperativa “Città del Sole”, Nino Novello, e il presidente provinciale di Legacoop Catania, Giuseppe Giansiracusa.

«Siamo qui per osservare da vicino il funzionamento del modello cooperativo sociale siciliano – ha dichiarato la dottoressa Natsuko Tanaka – in Giappone siamo molto interessati a capire come la cooperazione interagisce con le istituzioni statali e come si articola, nella pratica il rapporto tra le istituzioni statali e le cooperative che svolgono le loro attività in un settore così importante e delicato come quello dei servizi di assistenza alle persone».
«Nel nostro Paese, fino ad ora, l’assistenza alle persone svantaggiate e agli anziani è stata curata da imprese private che non hanno nessuna sovvenzione o rapporto economico con le istituzioni pubbliche – ha spiegato la docente di Sociologia del terzo settore – ora, con l’elezione del nuovo governo progressista sono allo studio delle misure per cambiare questo modello e dunque diventa per noi importante valutare l’impatto economico e sociale che tale tipo di cambiamento potrebbe produrre».

«Siamo lusingati e ben felici di essere stati scelti come caso di studio  da parte di una delegazione accademica di un Paese molto ben organizzato come il Giappone – ha dichiarato il presidente del consorzio Sisifo, Salvo Calì – per noi è una prova ulteriore della bontà del nostro modo di lavorare e la conferma che il modello cooperativo in Sicilia funziona al meglio anche in un settore delicato come quello dell’assistenza domiciliare, ai malati terminali, e alle persone affette da gravi handicap».

Soddisfazione per la visita della delegazione giapponese è stata espressa dal presidente provinciale Legacoop Giuseppe Giansiracusa: «È un riconoscimento alla competenza del consorzio Sisifo che da oltre dieci anni lavora moto bene a fianco di Legacoop».

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