Mondo
La crisi alimentare a Palazzo Reale
A Milano convegno Afronline sulla speculazione sul cibo
di Redazione

Domani al Palazzo Reale di Milano andrà in scena il convegno “Speculazione sul cibo e crisi alimentari. Serve una nuova governance?”. Ad organizzare l’evento Comitato Afro, in collaborazione con UniCredit Foundation e AGI – Agenzia Giornalistica Italia.
Di cosa si parlerà? Ogni giorno venticinquemila persone muoiono di fame o a causa di malattie legate alla fame. È il risultato estremo di una condizione quotidiana che vede circa 925 milioni di persone malnutrite. L’Indice Globale della Fame 2011 mostra che, anche se il mondo ha fatto qualche progresso nella riduzione della fame, la percentuale di persone vulnerabili rimane troppo alta. I Paesi dove la situazione è “estremamente grave” sono in Africa: Ciad, Burundi, Repubblica democratica del Congo, Eritrea. Insieme ad Haiti hanno più del 50% della popolazione malnutrita. Mentre questa strage si rinnova (vedi la crisi alimentare in cui versano milioni di persone del Corno d’Africa), in tutto il mondo i prezzi dei prodotti alimentari sono soggetti a variazioni estreme. Nel biennio 2007- 2008 i prezzi dei cereali e di molte derrate alimentari raddoppiarono, in qualche caso aumentarono anche di più, per poi ridiscendere bruscamente in pochi mesi. Ma dal giugno 2010, i prezzi del grano e del mais hanno ricominciato ad aumentare, e sono addirittura raddoppiati nel primo semestre del 2011, superando i massimi storici.
Ma perché i prezzi aumentano tanto? È diminuita la produzione in modo così rilevante da rendere rare, e dunque più preziose e care, le derrate alimentari? In realtà, a scatenare la crisi del 2008 non è stata la carenza di cibo. In quell’anno la produzione mondiale era addirittura aumentata. In Africa i raccolti di numerosi paesi importatori di beni alimentari in Africa erano superiori rispetto alla media, mentre le riserve erano più elevate. E anche nei primi mesi del 2011 la produzione è stata pressoché costante. Secondo la Fao e l’Ocse, nel prossimo decennio 2011-2020 i prezzi dei cereali potrebbero stabilizzarsi a un 20% in più rispetto ad oggi. Per spiegare le impennate dei prezzi occorre guardare altrove, in particolar modo ai mercati finanziari. Esistono lobby internazionali in grado di influenzare i prezzi sulla borsa merci di Chicago, dove si negoziano i contratti sui cereali, i cui valori diventano riferimento per i prezzi in tutto il mondo.
Alcune operazioni finanziarie sono delle vere e proprie scommesse giocate sulle materie prime, dal cibo al petrolio, che permettono notevoli profitti. Ma chi paga questo gioco sono i tre miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno e non possono più permettersi il pane necessario. Inoltre la cifra scandalosa di 925 milioni di persone malnutrite resta invariata, in un mondo che potrebbe sfamare 11 miliardi di persone.
L’aumento e la volatilità dei prezzi dipendono da tre ragioni principali: la crescita dell’uso di colture alimentari per i biocarburanti; eventi meteorologici estremi e cambiamento climatico; e aumento del volume di scambi sui mercati a termine delle materie prime, ovvero la speculazione tramite i “futures”, strumenti finanziari coi quali si stabilisce “oggi” a quale prezzo comprare “domani” un certo bene alimentare, come il grano o il riso.
Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerca sulle Politiche Alimentari (IFPRI), che redige l’Indice globale della fame, è importante affrontare le cause della volatilità dei prezzi alimentari rivedendo le politiche sui biocarburanti, regolando l’attività finanziaria nei mercati alimentari e adattandosi ai cambiamenti climatici e mitigandone gli effetti. È inoltre di vitale importanza costituire riserve alimentari e condividere informazioni sui mercati alimentari, migliorandone la trasparenza.
Per alleviare gli effetti del caro-cibo bisognerebbe inoltre investire nell’agricoltura sostenibile su piccola scala, migliorare le opportunità di sostentamento per la popolazione povera sia rurale che urbana, e potenziare l’offerta di servizi di base come l’istruzione, la sanità e i servizi igienico-sanitari.
Nell’ultimo summit che si è tenuto a Cannes il 3 e 4 novembre 2011, il G20 ha tracciato tre assi di intervento: investire nelle infrastrutture dei paesi in via di sviluppo; lottare contro l’instabilità dei prezzi delle materie prime agricole; infine, garantire la sicurezza alimentare di fronte alla volatilità dei prezzi con l’adozione di un Piano d’azione sulla volatilità dei prezzi dei beni alimentari per rafforzare la trasparenza dei mercati agricoli attraverso la creazione di un sistema d’informazione in grado di raccogliere e analizzare dati statistici sulla produzione, il consumo e le riserve di materie prime agricole.
Con la legge Dodd-Frank, gli Stati Uniti sono stati i primi a sollecitare un intervento regolativo sui mercati finanziari che protegga almeno un bene essenziale come il cibo dalle mire speculative. A ruota, il commissario europeo al Mercato interno e ai servizi, Michel Barnier si è fatto promotore di un’iniziativa per migliorare la trasparenza e l’affidabilità dei prodotti derivati sulle materie prime industriali, agricole ed energetiche.
La proposta potrebbe divenire legge nel 2012 e s’inquadra nella revisione della Mifid, la direttiva europea relativa ai mercati degli strumenti finanziari. Di pari passo, il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos, si è impegnato attraverso la sua proposta di riforma della Politica agricola comune (Pac) presentata nell’ottobre 2011 di «rendere i mercati derivati più trasparenti, più sicuri per le materie prime agricole». Arlene McCarthy, vice presidente della commissione parlamentare per gli affari economici e monetari, ha proposto al Parlamento Europeo una risoluzione per chiede di fermare la speculazione finanziaria dannosa sui prodotti alimentari. Infine, il 15 settembre 2010 la Commissione Ue ha approvato una proposta di Regolamento Europeo su “Gli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni”.
Contemporaneamente, la società civile e le ong si sono rese protagoniste di iniziative significative contro la speculazione finanziaria sul cibo, come quella guidata dal World Development Movement (WDM) nel Regno Unito oppure la campagna “Sulla fame non si specula” promossa in Italia da importanti sigle del non profit come Action Aid Italia, Vita, PIME, Unimondo, Acli con il sostegno di molte altre realtà del terzo settore tra cui Banca Etica, Altromercato, Slow Food, Coldiretti, Acra, Intervita. E sempre dall’Italia, è opportuno ricordare l’impegno di UniCredit Foundation sul continente africano con progetti di sviluppo che comprendono anche la sicurezza alimentare. A dimostrazione che la lotta contro la fame è una sfida multisettoriale, Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation, ricorda che «i progetti portati avanti dalla Fondazione in Africa riguardano il sostegno alla creazione di sistemi sanitari, capaci di affrontare le patologie più diffuse, a partire da quelle legate alla malnutrizione. Interventi in fase di positiva conclusione che, indirettamente, richiamano la necessità dello sviluppo di un’agricoltura sostenibile».
La lotta contro l’insicurezza alimentare rimane una sfida cruciale che la commissaria dell’Unione Africana per l’Economia rurale e l’agricoltura, H.E. Rhoda Peace Tumusiime, riassume così: «le violenze esplose nel 2008 in alcuni paesi africani ci hanno dimostrato che le crisi alimentari sono un fattore d’instabilità politica. Per scongiurare questo rischio è necessario investire nello sviluppo agricolo e promuovere la sicurezza alimentare».
A discutere del tema a Milano ci saranno messaggi video di Olivier De Schutter, relatore speciale dell’Onu per il diritto al cibo e di Dacian Ciolos, commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. Saranno presenti invece Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo e Boaz Blackie Keizire Consigliere speciale della commissaria dell’Unione Africana per l’Agricoltura e l’Economia Rurale Rhoda Peace Tumusiime oltre a diversi rappresentati della Commissione Europea e della società civile africana. Sarà ospite il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’assessore del Comune di Milano per la Cultura, Expo, Moda e design Stefano Boeri.
Il convegno, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i patrocini di Ministero Affari Esteri, Regione Lombardia, Comune di Milano ed Expo 2015.
Per info e accreditiLorenzo Maria Alvaro
02. 5522981 / 3332555578 – l.alvaro@vita.it Settimanale Vita – Afronline
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