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La denuncia di monsignor Forte

«Centro storico dell'Aquila, fermo al 6 aprile 2009»

di Redazione

”Nel centro storico dell’Aquila tutto sembra pressoché fermo al 6 aprile 2009” e, in Abruzzo, le ferite del dopo terremoto sono ”ancora in gran parte aperte”. E’ inoltre necessario ”vigilare” affinché la ricostruzione avvenga ”in tempi rapidi, nel rispetto delle persone, della storia e dell’ambiente e nella trasparenza morale di quanti ad ogni titolo vi sono coinvolti”. E’ questa la denuncia fatta dall’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, teologo di fama, nel messaggio indirizzato a studenti e docenti che stanno per iniziare l’anno scolastico.

Nel testo, che porta la data di oggi, mons. Forte rileva che ”tante sono le minacce che attentano oggi alla giustizia per tutti: si pensi agli ostacoli che incontrano i poveri per accedere alle risorse ambientali, comprese quelle fondamentali come l’acqua, il cibo e le fonti energetiche; allo sfruttamento dell’ambiente, che compromette l’abitabilità della terra; alla sottrazione di beni necessari alla vita di molte popolazioni operata da multinazionali al di fuori delle regole democratiche; alle guerre e alla produzione degli armamenti”.

Quindi vengono richiamate le parole del Papa contenute nell’enciclica ‘Caritas in veritate’ in merito al dovere delle società contemporanee di consegnare la terra alle nuove generazioni ”in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla”. Un impegno, spiega mons. Forte, che ”esige una profonda revisione del modello di sviluppo in atto: costruire la pace nella giustizia significa orientarsi a stili di vita più sobri, evitando i consumi superflui e privilegiando le energie rinnovabili”.

Ma questo non basta: rimane prioritario l’impegno ”a servire il bene comune al di sopra di ogni interesse egoistico. Ciò appare particolarmente urgente per il nostro Abruzzo, segnato dal dramma del terremoto del 2009 e dalle ferite ad esso conseguenti, ancora in gran parte aperte (si pensi solo al centro storico de L’Aquila, dove tutto sembra pressoché fermo al 6 aprile 2009!)”.

”Bisogna vigilare – aggiunge ancora l’arcivescovo – perché la ricostruzione avvenga in tempi rapidi, nel rispetto delle persone, della storia e dell’ambiente e nella trasparenza morale di quanti ad ogni titolo vi sono coinvolti”.

Quindi monsignor Forte si rivolge ai protagonisti dell’anno scolastico: ”Propongo ai docenti e agli studenti di riflettere su questi temi, comunicandomi, se vorranno, le Loro impressioni. Scegliamo la sobrietà e anteponiamo a tutto il bene comune: anche facendo suo questo appello la scuola potrà contribuire a far crescere la qualità della vita per tutti”.

Continuano intanto a registrarsi nuove scosse. Le ultime tre la notte scorsa nel distretto sismico dei monti Reatini, tra la provincia di Rieti e la provincia dell’Aquila. Lo rende noto l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La prima di magnitudo 2.2 si è verificata alle 23.02, la seconda di magnitudo 2.8 alle 23.50, mentre la terza di magnitudo 2.1 alle ore 3.19.

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