“Quale allegria”

La disabilità in un film che ha lo spirito di Lucio Dalla

Un documentario di Francesco Fisari unisce materiali d'archivio inediti del cantautore bolognese a riprese delicate della vita quotidiana di Massimo Prosperi, zio del regista, una passione per il cinema e la musica e una disabilità cognitiva e fisica. È il frutto di un lavoro di squadra sostenuto da diverse realtà sociali, tra queste c’è Società Dolce

di Daria Capitani

Prende il titolo da una canzone di Lucio Dalla (anno 1977, album “Come è profondo il mare”) il documentario di Francesco Fisari Quale allegria. Un film che esplora in modo personale e originale il tema della disabilità, unendo musiche e materiali d’archivio inediti di Lucio Dalla con riprese delicate e profonde della vita quotidiana di Massimo Prosperi, zio del regista, una passione profonda per il cinema e la musica e una disabilità cognitiva e fisica. Il documentario è stato proiettato il 14 giugno a Bologna nell’ambito del Biografilm Festival. È un ritratto di famiglia intimo e toccante che, per usare le parole di Daniele Caracchi della Fondazione Lucio Dalla e Pressing Line, «ha lo spirito di Lucio, gli sarebbe piaciuto molto».

La locandina del documentario.

La pellicola è frutto di un grande lavoro di squadra. Prodotto da Fantomatica in collaborazione con Rai Cinema Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, con il sostegno della Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Emilia-Romagna, è stato realizzato con il contributo di BPER Banca e Coopfond, Società Dolce, Centro documentazione handicap, Anffas Bologna, le cooperative Cadiai e Gulliver, il consorzio Parsifal, G. Di Vittorio, e il supporto della Fondazione Lucio Dalla. Ha ricevuto il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Comune di Bologna e Legacoopsociali e gode del sostegno di una rete di 25 associazioni e cooperative della disabilità in Italia.

Ritratto di famiglia

Da bambino Francesco Fisari ne era convinto: suo zio Massimo e Lucio Dalla si somigliavano. Anzi, erano la stessa persona. Forse simili fisicamente, ma soprattutto tutti e due complicati, anomali, diversi. Ora è adulto ed esplora quell’impossibile somiglianza, che gli aveva permesso di capire la disabilità di suo zio. In un documentario, il nipote, oggi adulto regista, filma la vita dello zio, mentre il suo voice over riflette su cosa provi davvero Massimo, da dove vengano le sue rabbie. I suoi tratti più complessi, interessanti e difficili sono illuminati, riletti e reimmaginati grazie a Lucio Dalla, alle sue parole, canzoni e follie.

Massimo Prosperi.

«Perché Dalla, disperato e giocoso, gli permette di sentire come lo zio riesca a essere sia uomo che bambino», si legge nella sinossi. «Gli dà il senso delle giornate troppo uguali dello zio fra percorsi obbligati e riti quotidiani». In questo gioco di specchi Francesco volge lo sguardo verso di sé, riflettendo sulle proprie somiglianze con lo zio e sul perché abbia chiamato Lucio Dalla ad aiutarlo a comprenderle, e forse a liberarle.

Stravedere la complessità

Società Dolce è una delle realtà che insieme a Rai Cinema e Film Commission Emilia Romagna ha maggiormente sostenuto il film. Una produzione che riesce a raccontare il progetto di vita di una persona con disabilità, la sua rete di relazioni, tra allegria, creatività e difficoltà. Il ritratto visionario di uno zio complesso, divertente e tormentato. Come il grande artista con cui lo spettatore scopre e sogna legami e affinità.

Lucio Dalla.

Si tratta di un documentario non su ma con Lucio Dalla, grazie a video privati e inediti girati da amici e collaboratori. Nasce quando Paolo Marzoni, montatore dei video di Dalla, mette in contatto la produzione con Stefano Cantaroni, artista che ha lavorato con Dalla. Tanti gli hanno chiesto quei video, ma lui ha creduto solo in questo progetto e li ha regalati. Si uniscono Fondazione Lucio Dalla e Pressing Line, con gli eredi del cantante che nel progetto riconoscono una grande sensibilità artistica e umana e l’intento di usare video e musica di Lucio Dalla in chiave creativa, associando la sua eredità a un tema che gli era caro, quello della disabilità.

Ulteriore sostegno arriva da associazioni, cooperative e istituzioni, con il patrocinio di 25 realtà sotto l’egida di Legacoopsociali, Anffas e Fish, il patrocinio di Comune e Università di Bologna e l’apprezzamento del Ministero per le Disabilità. «La mia voglia di fare documentari penso sia nata con mio zio Massimo», scrive Francesco Fisari nelle note di regia, «quando passavo il tempo a osservarlo e a notare come l’ordinario e il quotidiano possano essere straordinari. Quale allegria nasce per restituire questa complessità di mio zio, così come il mio senso di stupore e mistero, e per riflettere su questo mio modo di vederlo, o stravederlo. Stravedere penso sia una forma del cinema, e delle sue libertà».

Le immagini sono tratte dal presskit del film

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.