La Banca centrale americana con l’abbassamento del costo del denaro e la contestuale facilitazione a finanziarsi al di sotto del tasso di inflazione, ha infiammato i mercati. Questa massa di liquidità ha gonfiato le Borse e i prezzi delle materie prime distorcendo la realtà in un’apparente stabilità economica.
Il mondo è inondato di liquidità che deve trovare uno sbocco e ciò sta creando un “disordine”. Non dobbiamo meravigliarci se le materie prime sono aumentate in media del 28% negli ultimi sei mesi, e con il fatto che i prezzi sono espressi in dollari l’equazione è semplice: dollaro in discesa, prezzi delle merci in salita. Questo “disordine” causa un grande cambiamento nel sistema finanziario. Una volta durante le crisi gli investitori si rifugiavano nel dollaro come valuta difensiva. Ora invece con la discesa del biglietto verde i beni rifugio sono diventati l’oro, il grano e il franco svizzero. Il rischio è che i mercati possano salire drammaticamente non perché le condizioni economiche siano migliorate ma per il continuo deprezzamento della moneta americana.
E ancora. L’aumento della popolazione senza l’aumento della produzione alimentare ha reso i Paesi arabi tra i più grandi importatori di cereali. La carenza di cibo e le pressioni inflazionistiche sono stati il motore dell’aumento della conflittualità sociale e della instabilità politica. Quanto è successo nell’area ha causato uno sbandamento che sta per essere riassorbito. Le Borse, dopo un iniziale ribasso, hanno ripreso a salire: il petrolio, schizzato da 85 a 108 dollari, sta ritornando sotto i 100, il prezzo degli alimentari è crollato del 10% in una settimana.
I regolatori dei sistemi stanno facendo di tutto per dare una parvenza di normalità, ma il “disordine” attuale crea una incertezza straordinaria. Gli sviluppi o le crisi potranno, con una velocità impressionante, prendere qualsiasi direzione in qualsiasi momento.
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