Non profit

La Homeless cup senza spettatori

A Milano la manifestazione rischia un clamoroso flop. Eppure il livello tecnico non è mai stato così alto

di Redazione

Di Maddalena Plebani

Due squadre, un pallone da calcio. Spalti semivuoti, poco tifo.

Benvenuti all’Arena Civica di Milano a due passi dal parco Sempione, pieno centro della città dove è il corso (fino al 13 settembre) la settima edizione della Homeless World Cup. Il massimo trofeo internazionale di calcio per i senzatetto. Il livello tecnico, lo dicono gli esperti, non è mai stato così alto, le partite si vedono gratis e la copertura mediatica è stata davvero molto buona (complimenti agli organizzatori).

Ma, c’è «ma» grosso come una casa che pende sul capo della manifestazione. A vedere le partire ci sono i classici quattro gatti. In alcuni casi gli spettatori si potevano contare sulle dita di una mano.

Una cattiva sorpresa perfino per Mel Young, presidente della Homeless World Cup, nonché co-fondatore della versione scozzese della rivista Big Issue, così come del New Consumer Magazine, e fondatore e Presidente onorario dell’International Network of Street Newspapers. Un vero e  proprio esperto in materia che, interpellato da vita.it, è stato il primo a sollevare la questione. Da vero fan del calcio (la sua squadra del cuore è l’Hibernian di Edimburgo), infatti, si aspettava che i tifosi italiani, quelli che alla domenica seguono il campionato, assistessero anche a questa competizione calcistica.

«Perché anche in questo torneo viene giocato un calcio di alto livello», spiega. «Quest’anno in Italia stiamo anzi vedendo il miglior calcio di sempre in questo torneo». Per accorgersene i milanesi hanno tempo fino a domenica prossima.

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