Caro Bonacina, nel numero 19 di Vita, il coordinatore del Movimento giovani padani, Paolo Grimoldi, oltre a farci sapere che «il nuovo terreno di conquista è la scuola», espressione che ben rende le intenzioni, alla domanda relativa sui temi promossi dall’Mgp afferma che tra questi vi è «l’abolizione del valore legale del diritto di studio, dato che, per esempio, il “pezzo di carta” ha lo stesso valore a Milano, dove ti laurei solo se studi, e a Napoli, dove a volte ci riesci anche senza sapere il congiuntivo». Ovviamente l’intervistatore si guarda bene dal replicare o dal commentare. Si limita a chiedere se nel movimento sono presenti immigrati e allora Grimoldi ci tiene a far sapere che a Viggiù il sindaco è di colore…. Perché naturalmente la presenza di qualche immigrato o di un sindaco leghista di colore è la lampante dimostrazione che la Lega non è un movimento razzista, che fa della discriminazione verso il diverso – inteso come chiunque non sia nato nelle valli padane e non incarni i “valori” leghisti – un elemento portante della sua ideologia.
Che dire? Verrebbe da ricordare a questo signore che la cultura italiana ed europea è stata fecondata dal pensiero e dall’azione di intellettuali napoletani e meridionali; che giovani meridionali insegnano nelle più prestigiose università europee e americane. Ma a che serve? Ormai il veleno leghista è entrato nei gangli della nostra società e qualsiasi “stronzata” (scusi il termine ma non ne trovo altri) questi signori dichiarino passa sotto silenzio e quindi entra nel patrimonio dell’opinione pubblica. Dispiace che ancora una volta devo notare che Vita non si ponga come interlocutore critico, anzi sempre più spesso esponenti o posizioni leghiste vengono presentate e legittimate. Ma sappiamo tutti che ormai anche nel non profit la Lega è diventato un interlocutore necessario, e quindi meglio non disturbare…
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