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intervista L'ad di Bulgari

di Redazione

Francesco Trapani promette: «Nel 2009, 10 milioni di raccolta per Save the Children» U na donazione da un milione e una raccolta complessiva di 10 milioni nel 2009. È l’impegno che la Bulgari si è assunta nei confronti di Save the Children. Dal prossimo febbraio metterà sul mercato un anello in argento: per ciascuno esemplare venduto, 50 euro andranno in beneficenza. Ma perché diventare partner? Vita lo ha chiesto a Francesco Trapani, amministratore delegato dell’azienda: «Ci consente di essere più utili all’organizzazione. Essere donatori va bene, ma come partner, usando la nostra organizzazione distributiva e con un po’ di fortuna, possiamo portare a casa ottimi risultati usando Bulgari come fundraiser per Save the Children.
Vita: Spesso le aziende, anche sensibili, non se la sentono…
Francesco Trapani: In realtà crediamo che l’azienda abbia una responsabilità sociale di cui si deve fare in qualche modo carico. Poi abbiamo pensato che il nostro 125° anniversario fosse l’occasione giusta per fare qualcosa di importante. Un anno e mezzo fa abbiamo cominciato a pensarci e poi pian piano l’abbiamo messo insieme. Save the Children è organizzazione molto seria, grande e internazionale. Perciò abbiamo deciso di farlo con loro.
Vita: Vista la crisi, prevede difficoltà supplementari per il raggiungimento degli obiettivi?
Trapani: Un’eventuale recessione non aiuterebbe nessuno, ovviamente. Riteniamo tuttavia che l’obiettivo di raccogliere 10 milioni nel 2009 sia perseguibile. La causa è molto giusta, l’anello è molto carino, il prezzo è competitivo, l’organizzazione commerciale è spettacolare.
Vita: Potrete “smuovere” nuovi grandi donatori?
Trapani: Sarebbe bello che altre aziende del lusso in Italia facessero cose similari. Non so se saremo d’esempio ma me lo auguro.

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