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La rete 2G in Commissione Affari Costituzionali

«Chiediamo il conseguimento della cittadinanza italiana secondo un principio di ius soli per i figli d’immigrati nati e cresciuti in Italia»

di Redazione

 La Rete G2 Seconde Generazioni è stata audita oggi presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati del Parlamento, in merito all’indagine conoscitiva nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti “Nuove norme sulla  cittadinanza”, ossia la riforma della Legge 91/1992.

In audizione, la Rete G2 Seconde Generazioni, ha chiesto il conseguimento della cittadinanza italiana secondo un principio di ius soli per i figli d’immigrati nati e cresciuti in Italia e la possibilità per le seconde generazioni  arrivate in Italia da piccole di ottenere la cittadinanza prima della maggiore età.
 
 “Ci sono – ha precisato la Rete G2 – oltre mezzo milione di giovani che sono nati in Italia, che considerano l’Italia  il loro paese , frequentano le scuole italiane , giocano con i loro coetanei , progettano il loro futuro,  ma restano cittadini stranieri come i loro genitori”.
 
“Italiani con il permesso di  soggiorno non per scelta ma perché costretti da una legge la 91/1992 che impedisce il diritto alla cittadinanza di almeno 900.000 giovani italiani”.
 
All’esame della Commissione Affari Costituzionali sono state presentate diverse proposte  di legge per la riforma della 91 del 1992, a dimostrazione che è una legge datata e ormai superata dai fatti.  
La Rete G2 esprime grande preoccupazione per il testo di riforma presentato dalla Relatrice On. Bertolini approdato in Camera dei Deputati a dicembre 2009.

“Si tratta di una grave passo indietro per il riconoscimento della cittadinanza ai figli d’immigrati. Il testo infatti non prevede  nessun tipo di agevolazioni per le seconde generazioni, anzi restringe ulteriormente le possibilità di accesso alla cittadinanza, introducendo il profitto scolastico come criterio vincolante per gli oltre 900.000 figli di immigrati nati in Italia che al compimento del 18° anno di età vogliano richiedere la cittadinanza italiana per esercitare gli stessi diritti e doveri dei loro coetanei figli di italiani.”

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