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La riforma sul risparmio è legge
Il voto del Senato di oggi ha dato il via libera
di Redazione
La riforma sul risparmio è legge: dopo oltre due anni dagli scandali Cirio e Parmalat, con il voto di oggi del Senato, si rivedono le norme che scandiscono la vita di Bankitalia e attribuscono la nomina del Governatore di Bankitalia al capo dello Stato su proposta del governo; fissano in sei anni, rinnovabili una sola volta, il mandato a termine per il numero uno e per il Direttorio di Via nazionale; tolgono poteri all?inquilino di palazzo Koch a favore del Direttorio in ossequio al principio di collegialità invocato dalla Bce; si sancisce, di fatto, il passaggio della concorrenza bancaria da Bankitalia all?Antitrust, prevedendo, in particolare, il condominio Bankitalia-Antitrust per le autorizzazioni sulle acquisizioni e concentrazioni bancarie, ma lasciando a palazzo Koch solo le valutazioni di sana e prudente gestione e all?Autorità, invece, le valutazioni sull?assetto concorrenziale del mercato. Senza contare che, per gli abusi di posizione dominante e per i cartelli, la vigilanza ora e’ tutta in capo all’Autorità guidata da Antonio Catricalà e non più a Bankitalia. La riforma del risparmio interviene inoltre sulla disciplina del falso in bilancio ripristinando il testo della Camera e quindi attenuando le pene rispetto alla stesura del Senato, inasprendo, però, quelle del reato di nocumento ai risparmiatori. Ora, si attende la promulgazione dal Presidente della Repubblica e subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Una procedura che si prevede brevissima e al cui termine il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, applicando per la prima volta le nuove norme, indicherà, forse già nel cdm del 29 dicembre, il nome del prossimo Governatore della Banca d?Italia.
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