Non profit

La scelta della forma associativa

Un’associazione che si occupi del disagio di chi ha disturbi dell’alimentazione: è meglio la formula associativa odv o l’ente di tipo associativo?

di Redazione

Dopo la morte per anoressia della modella brasiliana è più forte la nostra intenzione di costituire un?associazione che si occupi del disagio di chi ha disturbi dell?alimentazione. Per noi cosa è meglio come formula associativa: l?organizzazione di volontariato (odv) o l?ente di tipo associativo? (email)

Se i promotori intendono avvalersi «in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite» dei soci per le azioni di sensibilizzazione, si ritiene più adeguata (in ragione dei benefici fiscali e finanziari acquisibili) la forma ?organizzazione di volontariato? di cui alla legge 266/91. Nello statuto, oltre a quanto già disposto, dovrà essere espressamente prevista, ai sensi del c. 3, art. 3 della legge, la gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dai soci. Se per qualsiasi motivo il mantenimento della forma odv non fosse più possibile, si dovrebbe procedere alla cancellazione dal Registro regionale del volontariato. Il cambiamento di forma giuridica si impone solo se l?organizzazione intende adottare una struttura giuridica diversa da quella associativa, per esempio quella di cooperativa sociale per lo svolgimento professionale di tutti o parte dei servizi di cui si tratta. Infine, si rileva che non esiste nell?ordinamento delle onp una specifica disciplina della ?trasformazione? della forma giuridica.

A cura del Csv Toscana

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.