Cultura
La scommessa decennale
Un documento per riflettere sulla propria mission. Così una coop di servizi e inserimento lavoro, nata nel 1994, ha messo su carta il bilancio di tutta la propria attività.
di Redazione
Un bilancio sociale per fare il punto su dieci anni di attività, un?occasione per tirare il fiato, fermarsi a riflettere e ripartire di slancio con le idee più chiare sull?identità e gli obiettivi. Aliante è una cooperativa sociale mista di Modena costituita nel 1994. In occasione del decennale ha deciso di pubblicare un bilancio sociale che rendesse conto, ai soci e al territorio in cui opera, dei suoi primi dieci anni di attività. La peculiarità del lavoro di rendicontazione sociale di Aliante non è solo legato all?arco temporale di riferimento ma anche alla sua duplice natura imprenditoriale di cooperativa che si occupa sia di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati che di progettazione e gestione di servizi socio-assistenziali.
L?attività di inserimento lavorativo impiega 160 dipendenti, gran parte dei quali soci. La cooperativa gestisce in convenzione con l?Azienda Usl, due centri di orientamento e formazione al lavoro per pazienti psichiatrici a Modena e a Savignano con circa 45 utenti/stagisti. Altre 20 persone, mediamente, sono impegnate in periodi di tirocinio. Dal 1994 ad oggi sono oltre 60 le persone che, dopo aver lavorato in cooperativa, hanno trovato occupazione in altre imprese. Sul fronte dell?attività socio-assistenziale Aliante gestisce nove comunità famiglia collocate in normali contesti residenziali (a Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Vignola e Sassuolo) che ospitano gruppi di 6-8 persone che, con l?assistenza di 40 operatori, sono impegnate nel recupero dell?autonomia e dell?autostima.
Fermarsi a pensare
Il bilancio sociale decennale è, come lo definisce Sarah Olivero, responsabile Ufficio inserimenti lavorativi, «un momento di riflessione a tutto tondo, un?occasione per riflettere sulla nostra missione, suddividere in punti gli obiettivi che ci siamo dati e verificarne il grado al quale siamo arrivati, un?occasione per ripensare a quello che si è fatto. Nelle cooperative sociali è molto difficile fermarsi a pensare su quello che si è fatto, su quello che siamo stati, su ciò che siamo e dove vorremmo andare». Il percorso di avvicinamento al bilancio sociale della coop sociale Aliante è stato graduale. «Abbiamo iniziato con la realizzazione di un report che conteneva indicatori quantitativi che misuravano aspetti relativi all?utenza, agli inserimenti e ai servizi con cui lavoravamo di più. «Nel 2002», riprende la Olivero, «abbiamo realizzato una pubblicazione più vicina al bilancio sociale dove abbiamo riportato, oltre a diversi altri indicatori quantitativi, una descrizione approfondita della nostra metodologia di lavoro e indicazioni sui rapporti con gli stakeholder. L?anno scorso abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti pubblicando un testo che raccoglieva delle interviste sia ai dipendenti che si occupano della gestione dei servizi che a quelli che seguono l?attività di inserimento lavorativo, cui abbiamo chiesto di parlare della cooperativa. Da questa esperienza è nata l?esigenza di realizzare un vero e proprio bilancio sociale scegliendo di seguire il modello messo a punto dal Gbs».
Un patto implicito con il territorio
Sarah Olivero si è preparata seguendo un percorso formativo di una società di consulenza di Bologna che ora sta affiancando Aliante nella realizzazione del bilancio sociale decennale, «concluso il quale», puntualizza la responsabile, «inizieremo a pensare a quello dell?anno successivo». «Il nostro obiettivo è di utilizzare il bilancio sociale non solo come documento di rendicontazione consuntiva ma come strumento di gestione per il raggiungimento della mission. Ciò richiederà da parte nostra una maggiore apertura verso l?esterno, un confronto con tutti gli stakeholder. Uno sforzo che ci permetterà di comunicare all?esterno gli elementi di distintività: chi siamo, cosa facciamo, e in che modo il valore aggiunto che il nostro lavoro produce viene distribuito sul territorio. In questo modo contiamo di rafforzare i rapporti di fiducia con le pubbliche amministrazioni ma più in generale con tutto il territorio. Dimostrando di essere trasparenti rafforzeremo un patto implicito che ogni cooperativa sociale fa con il territorio in cui opera».
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