Il sogno nel cassetto? Una “giornata del primo soccorso” in tutte le scuole. Ha le idee chiare Lorella Cuccarini, volto e anima di Trenta ore per la Vita. Quest’anno la settimana di sensibilizzazione televisiva sulle reti Rai, che lancia la campagna annuale, va dal 9 al 15 aprile, e negli stessi giorni è attivo anche il numero 45501 per inviare un sms o una chiamata da rete fissa.
Come per lo scorso anno al centro della campagna di raccolta fondi c’è l’importanza della cardio-protezione e la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare. «Ci siamo resi conto dell’interesse suscitato dal tema, anche perché la nostra è stata la prima campagna nazionale. Ci sono molte realtà attive localmente, ma non basta», dice Lorella Cuccarini.
Con la raccolta fondi 2011 si sono dotate di defibrillatore 340 strutture scolastiche e sportive e «grazie alla collaborazione con la Croce Rossa ci siamo anche preoccupati di formare almeno quattro persone per scuola o centro sportivo e garantiamo la manutenzione per quattro anni. Ma le richieste che avevamo ricevute erano veramente tante», spiega. Donna di spettacolo, ma soprattutto madre di quattro ragazzi, Lorella Cuccarini è molto coinvolta nell’iniziativa. «Mi aveva colpito un caso avvenuto in Texas, dove una bambina dell’età dei miei gemelli a scuola è crollata in mensa, sono subito arrivati due professori con un defibrillatore e dopo due minuti ha ripreso conoscenza. Da lì tutte le scuole del Texas sono state dotate di defibrillatore. Da noi non è così e più passa il tempo in attesa dei soccorsi meno possibilità di sopravvivere ci sono»: questo il motivo che l’ha spinta a fare il corso Bls-d (Basic Life Support defibrillation), «e l’ho fatto fare anche ai miei figli più grandi: è un modo per essere cittadini responsabili».
«Per salvare una vita non servono super eroi», recita lo slogan della campagna che anche quest’anno mira ad aumentare il numero di scuole e strutture sportive cardio-protette e a formare persone in grado di intervenire.
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