Mondo
La solidarietà vale un miliardo
A tanto ammontano le entrate delle 256 organizzazioni italiane che lavorano nel mondo
di Redazione

Nel 2009 le Ong italiane hanno registrato entrate per 1 miliardo di euro e impiegato 27 mila persone, suddivise equamente tra dipendenti e volontari. E’ quanto emerge dal VI Rapporto della Fondazione Migrantes, che ha curato per la prima volta anche la rassegna delle 256 organizzazioni non governative iscritte all’Associazione italiana delle Ong.
In tutto il mondo, gli “emigrati nel settore della solidarietà internazionale” sono 200 mila, ha spiegato la curatrice del Rapporto, Delfina Licata. Di essi gli italiani sono 6.153 (2007), così ripartiti per principali Paesi: 300 in Kenya, Uganda e Brasile; 200 in Mozambico, Etiopia, Sudan e Somalia; tra 150 e 195 in Burundi, Tanzania, Congo e Ciad; 100 in Rwanda, Peru’ e India; tra 50 e 99 in Bolivia, Argentina, Nicaragua, Ecuador, Guatemala e Sril Lanka.
”Non vanno dimenticati – rileva il Rapporto – i lavoratori e gli operatori che si recano in aree depresse come, ad esempio, in Costa d’Avorio: un paese grande esportatore di legnami pregiati dove la collettivita’ italiana consta di solo 355 persone, il quale ricorda il grande problema dello sviluppo e l’importanza dell’Africa nei futuri scenari di mobilita’ nazionale e internazionale”.
Il rapporto rileva, più in generale, che cresce il popolo degli italiani all’estero. I connazionali che hanno lasciato il Belpaese, mantenendo o acquisendo la cittadinanza, sono 4 milioni 115.235, con un balzo in avanti di quasi 90mila persone nell’arco di un anno. i dati sono contenuti nel VI Rapporto della Fondazione Migrantes sull’emigrazione, presentato stamani a Roma. Gli italiani ‘forestieri’ sono concentrati in larga misura in Europa (2 milioni e 263 mila) e in America (1 milione e 629 mila), ma hanno realizzato consistenti insediamenti anche in altri contesti, come in Sudafrica e in Australia, mentre, con numeri piu’ contenuti, sono presenti praticamente in tutti i paesi del mondo. Continua a crescere la presenza femminile, che si attesta al 47,8%, mentre si registra un calo fra le persone piu’ avanti con gli anni: il 18,6% nel 2011 ha piu’ di 65 anni, contro il 19,2% dell’aprile 2010. In Italia la percentuale e’ di quasi due punti in piu’. Di contro, aumentano i minorenni (16%, ma erano 15,4% nel 2010) e, anche se di poco, i celibi/nubili (53,5% rispetto al 53,4% nel 2010). Nel fare le valigie per lasciare l’Italia, il meridione batte il Nord del Paese. Con quasi 1,5 milioni di emigrati, il Sud Italia e’ infatti l’area d’origine principale degli attuali cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani all’estero. Si tratta del 35,2%, mentre sono circa 768 mila gli isolani (18,7%), 645 mila circa gli originari del Nord Est (15,7%), 13 mila in meno quelli del Nord ovest (15,4%) e 622 mila gli originari del Centro Italia (15%). Complessivamente il 53,9% degli iscritti all’Aire, all’inizio del 2011, sono originari del Mezzogiorno d’Italia, il 15% del Centro Italia e il 31,1% del Nord.
La Sicilia, con 666.605 cittadini, si conferma prima regione di emigrazione (16,2%), seguita da Campania (426.488, 10,4%), Lazio (365.862, 8,9%), Calabria (356.135, 8,7%), Lombardia (318.414, 7,7%) e Puglia (315.735, 7,7%). A seguire troviamo Veneto Piemonte, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Liguria, Marche, Sardegna, Molise e Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta che chiude la graduatoria delle regioni italiane con 4.439 cittadini (0,1%). “Basta scorgere velocemente la graduatoria – si legge nel Rapporto – per capire che l’emigrazione italiana ha coinvolto tutto il territorio nazionale e che ancora oggi il passato migratorio dell’intero Paese e’ evidente nella diversificazione dell’origine migratoria di coloro che sono iscritti nell’Anagrafe del ministero dell’Interno”. Un’ulteriore conferma arriva dall’analisi provinciale dei dati, che riportano ai primi posti Roma, Cosenza, Agrigento, Salerno, Napoli, Catania, Palermo, Avellino, Lecce e Potenza, mentre subito dopo troviamo Treviso e Milano. Torino e’ in 16esima posizione e Udine in 18esima.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.