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La terza volta di Educa è stata la migliore

I numeri dell'edizione 2010

di Redazione

Più partecipazione grazie a una logistica
che ha favorito scambi e incontri«Anche Educa sta crescendo e mi pare venga su proprio bene». È decisamente positivo il bilancio di Michele Odorizzi, presidente del festival nazionale dell’educazione appena conclusosi a Rovereto. I numeri gli danno certamente ragione: 140 relatori, oltre 100 appuntamenti, circa 20mila presenze nei quattro giorni della manifestazione. «Forse questa terza edizione è la migliore che abbiamo organizzato, la più partecipata, sentita e condivisa». In effetti il fatto di avere pedonalizzato corso Bettini ha giovato: i visitatori hanno potuto fermarsi agli stand, fare due parole in più e, come dice Odorizzi, «vivere la prossimità. Come l’educazione, Educa ha senso solo se rimane un atto collettivo». La scelta della continuità rispetto alle passate edizioni, l’essersi concentrati su una parola veramente chiave («Generazioni» era il titolo di quest’anno) e la progressiva focalizzazione dei temi portanti, hanno aiutato. «Il filo rosso dell’iniziativa, con i temi cardini della memoria, dell’incontro fra generazioni e del futuro, è stato evidente e ha consentito a tutti, a cominciare dai relatori, di dare un contributo specifico e mirato. E questo è anche il frutto di una progettazione partecipata: il gruppo di coordinamento che nei mesi precedenti, in pratica dalla conclusione dell’edizione 2009, ha cominciato a trovarsi e a discutere ha svolto benissimo il suo compito, consentendo di mettere bene a punto il taglio con il quale si volevano affrontare i diversi temi».
Quanto all’anno prossimo, la macchina organizzativa sta per partire cominciando da una riflessione sulla collocazione temporale dell’evento. «Stiamo pensando di fare Educa a maggio. Per il nostro pubblico questo mese potrebbe rappresentare una soluzione migliore. L’appuntamento potrebbe rappresentare la conclusione di un percorso durato un anno. Sono però decisioni da prendere con attenzione, visto che Educa è ormai nelle agende di molti». Quanto all’argomento del prossimo anno, è ancora presto. Si può dire che sarà al solito rivolto al futuro e alla speranza.

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