Famiglia

La Turco ai medici cattolici: il no alla sofferenza non sia no ai diritti

Il messaggio in occasione del convegno nazionale dell'Amci

di Redazione

“Abbiamo il dovere di impedire che la sofferenza si trasformi, di fatto, in un impoverimento della dotazione di diritti della persona”. Lo sottolinea il ministro della Salute, Livia Turco, in un messaggio ai presidenti dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci) Franco Balzaretti e Vincenzo Saraceni, in occasione dell’apertura del convegno nazionale dell’Amci.

”In questi giorni l’attualita’ ci propone un dibattito serrato sulla dignita’ del morire”, ricorda la Turco. E aggiunge: ”Se un tempo la domanda prevalente nei confronti della medicina, e della sanita’ pubblica, poteva essere individuata nella guarigione dalla malattia, oggi siamo in presenza di una consapevolezza crescente che la vera battaglia non e’ tra vittoria e sconfitta, tra successo e insuccesso. Anche quando gli sforzi per sconfiggere la malattia sono vani, si puo’ e si deve impegnare tutto cio’ che il progresso della scienza e della tecnologia mettono a nostra disposizione per garantire qualita’ e dignita’ della vita”. Questo perche’ ”ci stiamo misurando con un contesto profondamente mutato, che ci impone di considerare, e regolare attentamente, situazioni che ancora ieri sarebbero state risolte dalla natura e dalle sue leggi. Val la pena di sottolineare – afferma il ministro – che quando discutiamo di fine della vita, dei tempi e dei modi di essa, della dignita’ di quella fase, non stiamo concedendo nulla alla deriva culturale che ha impoverito il significato della esistenza. Questa considerazione di bisogni e aspettative mutati da parte dei cittadini merita un’attenzione prioritaria insieme ad altri elementi, che attengono alla indispensabile azione di ammodernamento del nostro servizio pubblico, non meno rilevanti ed obbligati”

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