Cinema

La voce di Hind Rajab conquista Venezia: ecco perché non possiamo più fare finta di non sentire

24 minuti di applausi per il film “The voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Racconta la storia di una bambina di sei anni intrappolata in un’auto sotto attacco nel nord della Striscia di Gaza: implorava di essere salvata. Era il 29 gennaio del 2024, 12 giorni dopo il suo corpo è stato ritrovato senza vita, a poca distanza da quelli degli operatori della Mezzaluna Rossa che avevano provato a raggiungerla

di Anna Spena

Ventinove gennaio 2024. I volontari della Mezzaluna Rossa ricevono una chiamata. Una bambina di sei anni è intrappolata in un’auto sotto attacco nel nord della Striscia di Gaza: implorava di essere salvata.
I volontari cercano di tenerla al telefono e fanno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza: il suo nome era Hind Rajab

Dalla sua storia è nato il film “The Voice Of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Il lungometraggio è stato presentato ieri all’82ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia: standing ovation, 24 minuti di applausi. 

Sola e circondata dai corpi di alcuni dei suoi parenti, durante la telefonata la bambina ha cercato di spiegare la sua situazione. Poco dopo, un’ambulanza era partita per soccorrerla. Durante il tragitto, gli operatori della Mezzaluna Rossa erano riusciti a parlare con Hind. Ma la chiamata si era all’improvviso interrotta: quell’ambulanza non è mai arrivata.

Per 12 giorni non si è saputo nulla di Hind o degli operatori che avevano provato a soccorrerla. Poi una parente ha trovato il corpo di Hind nell’auto. L’ambulanza, invece, fu trovata a circa 50 metri dalla macchina, completamente distrutta e con i corpi dei due paramedici carbonizzati. L’analisi delle immagini satellitari condotta da Forensic Architecture ha portato alla conclusione che il veicolo sia stato probabilmente colpito da un carro armato israeliano. In seguito al ritrovamento dei corpi, le forze armate israeliane hanno dichiarato che i loro soldati “non erano presenti né vicino al veicolo né a distanza di tiro dal veicolo in cui è stata trovata la bambina”. Ma la ricostruzione dell’Idf è stata smentita da inchieste giornalistiche basate sull’analisi di video e immagini satellitari, dalle registrazioni delle telefonate con la Mezzaluna Rossa e da altre testimonianze.

Oggi alla bambina è dedicata l’associazione Hind Rajab Foundation, che si occupa degli abusi e dei crimini compiuti da Israele sulla popolazione palestinese.

«Ho sentito una registrazione audio di Hind Rajab che implorava aiuto», ha dichiarato la regista Kaouther Ben Hania. «Ho subito provato un misto di impotenza e di sconvolgente tristezza. Una reazione fisica, come se la terra mi fosse mancata sotto i piedi. Ho contattato la Mezzaluna Rossa e ho chiesto loro l’audio completo. Ho parlato a lungo con la madre di Hind, con le persone reali che erano dall’altra parte di quella chiamata, quelle che hanno cercato di aiutarla. Ho ascoltato, ho pianto, ho scritto. Poi ho tessuto una storia attorno alle loro testimonianze, usando la vera registrazione audio della voce di Hind e costruendo un film ambientato in un’unica location, in cui la violenza rimane fuori campo. È stata una scelta deliberata. Perché le immagini violente sono ovunque sui nostri schermi, sulle nostre timeline, sui nostri telefoni. Volevo concentrarmi sull’invisibile: l’attesa, la paura, il suono insopportabile del silenzio quando l’aiuto non arriva. A volte ciò che non vedi è più devastante di ciò che vedi. Al centro di questo film c’è qualcosa di molto semplice, e molto difficile da affrontare. Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno arriva. Quel dolore, quel fallimento, appartengono a tutti noi». 

Intanto nella Striscia di Gaza la situazione è precipitata. Nell’ultima settimana, le forze israeliane hanno continuato a effettuare pesanti bombardamenti aerei, terrestri e marittimi in tutta la Striscia. Le operazioni militari terrestri continuano a essere intense a Gaza City, così come a Jabalya e nei quartieri circostanti nella Striscia di Gaza settentrionale, causando ulteriori ondate di sfollamenti. Tra il 27 agosto e il 3 settembre, 571 palestinesi sono stati uccisi e 2.318 sono rimasti feriti. Questo porta il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023, a 63.746 morti e 161.245 feriti. 

Nella Striscia di Gaza oltre 700mila studenti dovrebbero iniziare il nuovo anno scolastico questa settimana, tra loro ci sono anche 56mila bambini di sei anni che dovrebbero iniziare la scuola per la prima volta e più di 658mila che hanno già perso due anni consecutivi. Secondo il Nutrition Cluster, tutti i bambini di età inferiore ai cinque anni a Gaza, ovvero circa 320mila bambini (di cui 290mila di età compresa tra sei mesi e cinque anni), sono a rischio di malnutrizione acuta. Da gennaio 2025, e sebbene i dati di agosto non siano ancora completi, ci sono stati circa 44mila ricoveri di bambini in tutta Gaza per il trattamento della malnutrizione acuta, inclusi oltre 8mila casi di malnutrizione acuta grave. Al 3 settembre, dall’ottobre 2023, sono stati documentati 367 decessi correlati alla malnutrizione, tra cui 131 bambini.

Credit foto: Lido di Venezia, 3 settembre 2025: (al centro) Kaouther Ben Hania (regista), (a sinistra) Saja Kilani, Motaz Malhees e Amer Hlehel sul red carpet per il film “The voice of Hind Rajab” durante l’82a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ottavia Da Re/Sintesi

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