Cinque anni di lavoro, un gruppo di ong all’opera e una commissione intergovernativa. Risultato? Le Linee guida in materia di accoglienza eterofamiliare che l’Onu ha approvato, all’unanimità, nella seduta del 18 dicembre. Nell’anno del ventesimo anniversario della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si danno finalmente le indicazioni per tutti quei minori costretti a vivere fuori dalla famiglia perché allontanati da provvedimenti delle autorità o perché coinvolti in conflitti armati o in altre emergenze. A guidare il gruppo di lavoro delle ong, Sos Villaggi dei Bambini Internazionale, mentre il gruppo intergovernativo è stato capitanato dal Brasile. «Sono le cosiddette soft law, non sono vincolanti però sono dei testi ufficiali. Per noi sono un primo step per arrivare in un futuro a una risoluzione. Ora il segretario generale deve far arrivare le linee guida a tutti i Paesi membri. È vero che non sono un vincolo, ma possono essere utilizzate come elemento di riferimento nell’accoglienza dei minori», spiega Samantha Tedesco, referente di Sos Villaggi dei bambini in Italia, che ha seguito i lavori preparatori. Le Linee guida si fondano sui principi di necessità e appropriatezza. In pratica la decisione di allontanare un bambino dalla famiglia dovrebbe essere l’ultima soluzione, e nel momento in cui è necessario optare per un progetto di accoglienza è fondamentale tenere conto dei suoi bisogni.
Linee guida su: vita.it/news/view/99018
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