Sostenibilità
L’antidoto liberalizzazionicontro la corsa del carovita
L'anno dei consumatori
di Redazione
Sotto l’albero dei consumatori i doni non mancano: ci sono quelli infiocchettati dalle tre lenzuolate delle liberalizzazioni Bersani (un risparmio di 2,8 miliardi secondo le valutazioni del governo), il recepimento delle direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, l’introduzione di mister Prezzi e l’arma di difesa della class action, che seppur strapazzata dalle pressioni di Confindustria dovrebbe approdare nell’ordinamento italiano.
Tante novità, ma i portafogli restano a dieta. Con le buste paga più leggere d’Europa e la mannaia dell’inflazione in agguato, i consumatori italiani scarteranno i regali di Natale sorridendo amaro. A brindare a champagne saranno davvero in pochi. Così almeno dice la Confcommercio, che prevede un Natale grigio per milioni di cittadini, mentre il Censis parla addirittura di un 74% di italiani che si sentirebbe povero.
«Sul fronte delle tariffe, tuttavia, c’è ancora molta strada da fare», spiega Ovidio Marzaioli, responsabile Energia e Ambiente di MC. «Non dico che esista un cartello tra le imprese, ma la rigidità delle offerte lascia piuttosto perplessi. Invito però a guardare oltre, perché i rincari dipendono dalle tensioni internazionali. E l’unico sistema per darci un taglio è investire sulle energie rinnovabili. Il governo lo sta facendo, bisogna incoraggiarlo a spingere ancora di più sull’acceleratore». Intanto l’Authority per l’energia si muove nel paludato mondo delle offerte della luce per fare chiarezza e pretendere maggiore trasparenza. La scarsa adesione al mercato libero in fondo la dice lunga: dal primo luglio meno dell’1% dei cittadini ha cambiato fornitore elettrico.
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