Mondo
L’arcivescovo Delpini aderisce alla campagna #sharejourney
Oggi all'Udienza generale Papa Francesco lancerà la campagna di Caritas Internazionalis "Share the Journey". Il gesto simbolico dell'iniziativa è il "reach out", le braccia aperte segno di accoglienza. Gesto che vuole diventare virale. A Roma anche 50 profughi ospiti delle parrocchie della diocesi di Milano accompagnati dal direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti
di Redazione

All’Udienza generale di papa Francesco in piazza San Pietro ci saranno anche 50 profughi ospiti delle parrocchie della diocesi di Milano, accompagnati dal direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti. In questa occasione sarà lanciata dal Pontefice anche la campagna di Caritas Internationalis “Share the journey” (#sharejourney) nata con l'obiettivo di promuovere la “cultura dell'incontro” nelle comunità da cui i migranti partono o ritornano, in quelle in cui transitano e in quelle in cui scelgono di stabilire le loro case.
La campagna sarà aperta con il “reach out” un gesto simbolico con le braccia aperte che tutti i cittadini nel mondo sono invitati a fare da domani e a condividere, postando sui propri account social le foto con l’hashtag #sharejourney.
In Diocesi di Milano, il primo ad accogliere l’invito è stato l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini (nella foto in apertura del suo reach out).
Caritas Ambrosiana ha aderito all’iniziativa e raccoglierà sul sito i reach out dei cittadini della Diocesi di Milano che vorranno mostrare comprensione e appoggio a chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese.
Nel video in cui viene promossa la mobilitazione, il cardinale Luis Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis ricorda: «Penso spesso a mio nonno materno che a causa della povertà da bambino fu costretto a emigrare e venne mandato dalla madre dalla Cina alle Filippine. Invito tutti – aggiunge Tagle – a ricordare chi è stato un migrante nella vostra famiglia o comunità; a pensare a chi sono le persone che vengono da lontano e sono davanti ai vostri occhi. Per me queste persone sono mio nonno da bambino riconoscente della compassione ricevuta e dell’opportunità che gli è stata data in un altro Paese. Per favore unitevi a noi, andate loro incontro».

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