Che la battaglia fosse ancora aperta…
…sul decreto missioni all’estero che cancellava la cooperazione civile, l’avevamo anticipato la scorsa settimana. Fortunatamente le richieste delle ong sono state soddisfatte e, grazie alle pressioni del ministro degli Esteri Franco Frattini, del sottosegretario della Farnesina Alfredo Mantica e delle pressioni indirette – tramite lo sherpa del G8, Giampiero Massolo – di Silvio Berlusconi, la Camera con il parere favorevole del governo ha rimesso nel decreto missioni all’estero la previsione delle attività di cooperazione civile e il relativo stanziamento dei fondi. Il quantum, per il primo semestre, è di 45 milioni e presumibilmente altrettanti saranno stanziati nella seconda parte del 2009. Unica pecca, a voler cercare il pelo nell’uovo, è che un mese è stato già sprecato.
Riunita in modo informale…
…il 23 e 24 gennaio scorsi, l’assemblea dell’Associazione ong italiane. Vari i temi dibattuti, a cominciare da un franco scambio di opinioni con il direttore della Dgcs – Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, Elisabetta Belloni la quale, portato a casa il successo sul decreto missioni, ha manifestato qualche speranza affinché, nel 2009, anche per la cooperazione ordinaria possano essere reintegrati parte dei tagli. Inoltre l’Associazione italiana ong ha costituito un gruppo di lavoro composto, per ora, da quattro grandi reti di ong – Cocis, Focsiv, Cipsi e Link2007 – prefissando una tabella di marcia in base alla quale, entro giugno, si convocherà un’assemblea straordinaria con l’obiettivo di modificare lo statuto. Alcune anticipazioni Scooperation è già in grado di fornirle ai suoi lettori. La modifica sostanziale sarà il cambiamento da associazione di ong, quale è oggi, ad associazione di “terzo livello”, composta da reti di ong. Oltre a Cocis, Focsiv, Link2007 e Cipsi, da qui a giugno si completerà la creazione di reti regionali (nodi) che, su base geografica, faranno parte anch’essi della “nuova” associazione.
Parigi val bene una messa…
…ma per Cesare Battisti vale la pena di mettere a repentaglio gran parte della cooperazione Italia-Brasile? Se lo chiedono in molti al Forum sociale mondiale di Belém, dove il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, responsabile di indagini sui desaparecidos italo-argentini in Brasile nell’ambito dell’Operazione Condor, ha definito «ingiusta» la decisione del governo Lula.
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