Mondo
Lavoro minorile: 500mila in Italia
Lo denuncia Save The Children: «serve un piano d'azione per monitorare e combattere il fenomeno»
di Redazione

Una piaga aperta, una ferita che non si rimargina. Un problema enorme che riguarda 500mila bambini. Tanti, secondo Save the Children, quelli che lavorano nel sommerso, solo nel nostro Paese. Vittime di racket, malavita, reti internazionali dedite alla tratta di uomini e merci… Save the Children sollecita l’Italia a una precisa assunzione di responsabilità su questo problema, attraverso l’adozione di un piano d’azione per monitorare e combattere il fenomeno, secondo quanto previsto convenzioni internazionali in tema di sfruttamento del lavoro minorile.
Save the Children ha in particolare chiesto di attivare, presso ogni Prefettura, Comitati di contrasto allo sfruttamento sul lavoro dei minori, e il potenziamento dei sistemi di protezione per le vittime e per i minori a rischio, garantendo un sostegno continuativo all’avvio di percorsi flessibili di reinserimento scolastico, di formazione e di lavoro.
Il fenomeno dello sfruttamento sul lavoro dei minori non è tuttavia limitato ai minori di origine straniera. Le ricerche condotte fanno rilevare anche la presenza di numerosi minori di origine italiana, in particolare nel sud Italia ma non solo. Alti fattori di rischio riguardano minori maschi, che vivono in una famiglia mono-genitoriale o in un nucleo familiare con piu’ minori, e risiedono in un territorio con un alto tasso di disoccupazione, appartenenti a famiglie monoreddito o con un reddito inferiore al 50% della media nazionale. Sono circa 1.000 i minori in Italia identificati come vittime di tratta fra il 2000 e il 2008, e si stima inoltre un ampio numero di minori coinvolti in lavori dannosi.
Il mondo dell’imprenditoria, osservano dall’associazione, non può chiamarsi fuori, e potrebbe – ad esempio – mettere a disposizione dei minori in particolari condizioni di rischio percorsi mirati di inserimento lavorativo (apprendistato, borse lavoro). Anche per questa ragione, è necessaria oltre che auspicabile una nuova indagine nazionale sul fenomeno del lavoro minorile in Italia, che avvenga coinvolgendo tutti gli attori territoriali, tra cui le organizzazioni non profit e i sindacati, e che dia voce agli stessi minori coinvolti
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