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L’azienda Italia fa i conti con la crisi
All'ennessimo faccia a faccia Draghi-Tremonti si aggiunge l'allarme evasione fiscale: per la Corte dei conti si tratta di 100 miliardi di euro
di Redazione

Pil giù del 5%, decreto per le imprese (che il Cdm licenzierà oggi) e la denuncia della Corte dei Conti sui cento miliardi di evasione fiscale. Sono i temi economici a fare la parte del leone sui giornali in edicola oggi.
- Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:
- DROGA
- IRAN
- ISLAM
- IMMIGRAZIONE
- AMBIENTE
- BERLUSCONEIDE
- NAPOLI
Al decreto legge da approvare nel Consiglio di ministri di oggi, il CORRIERE DELLA SERA, dedica pagina 2 e 3 e il titolo di apertura in prima. Il decreto, spiega l’articolo di anticipazione di Mario Sensini, vale circa due miliardi di euro l’anno che saranno coperti in gran parte da nuovi tagli alla spesa pubblica, ma anche da «prelievi» che, sottolineano fonti di governo, «non colpiranno, né si scaricheranno direttamente o indirettamente sui cittadini».
Il piatto forte del provvedimento, spiega il CORRIERE DELLA SERA, sarà «la detassazione degli utili che vengono reinvestiti nell’azienda» ha spiegato ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, confermando anche il «bonus per le imprese che non licenziano», e l’accelerazione dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione alle imprese. «È scandaloso che lo Stato non rispetti le scadenze» (ndr. già), ha detto il presidente del Consiglio, spiegando che sarà introdotto un meccanismo di certificazione dei crediti delle imprese, che potranno dunque essere scontati dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il decreto messo a punto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti conterrà anche una nuova disciplina per i crediti delle imprese nei confronti del fisco. Sarà innalzato il limite dei 516 mila euro entro i quali i crediti possono essere compensati con i debiti fiscali, ma dovrebbe essere eliminato anche l’automatismo dell’operazione oltre una certa soglia da definire. Nel pacchetto ci sono diverse misure per favorire l’occupazione, studiate dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. A cominciare dalle agevolazioni per le imprese che assumono lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, che potranno incamerare i sussidi pubblici non utilizzati.
Altri interventi sono diretti ai lavoratori in cassa integrazione: potranno ricevere in un’unica volta tutto l’assegno per avviare nuove attività in proprio, svolgere lavori occasionali pagati con un voucher, rientrare in azienda per seguire corsi di formazione. Dovrebbe esserci anche l’aumento dal 60 all’80% dell’integrazione del salario da parte dello Stato, nel caso in cui le aziende in difficoltà facessero ricorso ai contratti di solidarietà per evitare i licenziamenti. Buone notizie anche per i possessori delle obbligazioni Alitalia: il rimborso, dall’attuale 30%, potrebbe salire con vari meccanismi fino al 70%. Nel provvedimento ci sarà anche una norma che rende nulle, e quindi inapplicabili, le clausole attraverso le quali le banche ripropongono fittiziamente le commissioni per il massimo scoperto sui fidi bancari. Un orientamento già maturato dal ministero dell’Economia, che il governo avrebbe deciso di rendere esplicito nel decreto. In arrivo anche una nuova stretta sulle regioni che sforano il tetto della spesa sanitaria. Le norme che portano al commissariamento in caso di mancato rientro, dovrebbero essere rafforzate. E non si escludono nuovi tagli per il 2010 al prezzo dei farmaci.
LA REPUBBLICA unisce i vari temi economici della giornata con il titolone in prima: “Torna l’emergenza corruzione Draghi-Tremonti, duello sul Pil”. Il quotidiano in realtà dà più spazio alla Corte dei conti (che ieri ha stimato a circa 60 miliardi i costi della corruzione) che alla manovra d’estate. Due pagine sull’allarme del procuratore generale Pasqualucci, secondo cui «l’azione repressiva è insufficiente e contro il sommerso sono stati frenati gli accertamenti nei comuni», mentre la corruzione è «tassa immorale e occulta… pagata con i soldi prelevati dlle tasche dei cittadini». In appoggio intervista a Gerardo D’Ambrosio (“Magistratura delegittimata così è rispuntato questo cancro”: «durante Mani pulite i prezzi delle opere pubbliche diminuirono anche del 50%» afferma l’ex numero due del Pool di Milano, oggi senatore Pd) e un dossier su “Sanità, appalti business rifiuti mazzette in aumento del 30%”. Luisa Grion spiega come sono le tangenti del 2000: mascherate da consulenze o rimborsi viaggio o spese di rappresentanza. Le condanne per corruzione sono state nel 2008 appena 98 mentre il valore dell’evasione è stimato dal’Istat fra i 227 e i 250 miliardi di euro. Sulla manovra, a pagina 3, Roberto Petrini: “Detassazione utili reinvestiti e recupero dei cassintegrati”. Nel sommario si aggiunge “Social card, possibile ampliamento dei beneficiari”. Nel pezzo si ricapitolano le principali azioni e si riferisce la soddisfazione di Confindustria («in linea con quanto chiedevamo» dice Marcegaglia). Per la social card si pensa ad aumentare l’età massima dei figli: ora fissata a 3 anni potrebbe salire fino a 10. Nelle pagine economiche, spazio allo scontro fra il governatore e il ministro sul Pil. Da L’Aquila Draghi ha lanciato un messaggio di preoccupazione, dal Tg2 gli ha risposto Tremonti, sostenendo che è meglio non fare stime.
“La tassa occulta” è il titolo del commento di Massimo Riva: «si deve sperare che ieri il primo a fare il salto sulla sedia sia stato il ministro Brunetta, che non lascia passare giorno senza annunciare provvedimenti per risanare i troppi casi di malcostume diffusi nei pubblici uffici. Altro che perseguire – peraltro giustamente – gli assenteisti cronici o i dipendenti furbetti…. Le parole della Corte invitano con forza a guardare alle travi prima che alle pagliuzze».
Il SOLE24ORE dà molto spazio alla “spiega” della manovra, con infografici e articoli che affrontano punto per punto i contenuti. Sul fronte dei commenti, ecco che a pagina 5 parla Alessandro Profumo, ad di Unicredit, ed è ovviamente per difendere le banche: “Le pmi soFfrono ma noi non c’entriamo” dice Profumo (ed è anche il titolo del pezzo), perché anzi «le banche stanno sostenendo le imprese, soprattutto quelle più piccole, in difficoltà per l’allungamento dei tempi di pagamento da parte dei clienti». Quindi la colpa è dei clienti. Sotto il pezzo su Profumo, la smentita: scrive un artigiano orafo della cui azienda familiare il SOLE aveva parlato tempo fa additandola come esempio di passione e professionalità italiana, per annunciare che ha deciso di cederla. Motivo? Le banche (e i politici, ma questo stride meno con la difesa di Profumo). «Sono arrabbiato per clamorose disparità di trattamento», scrive Andrea Gaviore di Brendola (Vi), «per uno Stato che aiuta le banche che hanno fatto ogni genere di pasticcio e dimentica la piccola impresa. Quelle stesse banche che oggi sono forti con i deboli e deboli con i forti (…) Oggi sentiamo paura e solitudine, ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Ma non è questo il momento di piangerci addosso», è la conclusione, «né di dividerci: abbiamo bisogno gli uni degli altri (gli imprenditori di pmi, ndr) perché uniti siamo forti. Dobbiamo fare sistema. Solo così potremo uscirne e cancellare il mio annuncio di vendita».
“L’Immorale della favola” titola il MANIFESTO in prima pagina su una foto di Tremonti. Il riferimento è al j’accuse della Corte dei conti («una tassa occulta e immorale da 60 miliardi l’anno») che ha denunciato la corruzione dilagante nella pubblica amministrazione e scoperto un’evasione fiscale di 100 miliardi. Tremonti – ricorda il quotidiano comunista – intanto prepara «l’ennesimo condono». Poi c’è anche l’allarme di Draghi: Pil a -5%. Galapagos firma l’editoriale “La resa dei conti”: «L’Italia dei poveri assume contorni precisi: non quella dei veri poveri, ma quella dei ricchi poveri che si mischiano alla folla dei degli 11 milioni di contribuenti che denunciano al fisco meno di 6mila euro l’anno, che usufruiscono di alloggi in case popolari (sottratte ai veri poveri) e al tempo stesso hanno livelli di vita e patrimonio elevatissimi. L’ultima scoperta della Guardia di Finanza a Padova e dintorni è esemplare : nei parcheggi delle case c’era un autosalone di extralusso: Porsche, Jaguar, Bmw. C’è chi possedeva barche a vela o ville di ingente valore. Ma uno di loro negli ultimi 4 anni, aveva denunciato un reddito medio di 2500 euro. Le fiamme gialle lo hanno moltiplicato per cento».
L’economia è l’apertura de LA STAMPA con il titolo “Scontro Tremonti-Draghi. Il governatore avverte: Pil a -5%. Il ministro: sono solo congetture”. A pag. 7 un articolo con i contenuti del decreto che verrà varato oggi, a pag. 8 le parole di Draghi e la replica di Tremonti. In taglio basso si dà conto del rapporto di Nens, la Fondazione di Bersani e Visco, secondo il quale il deficit sale soprattutto a causa dell’evasione fiscale, tornata a crescere. «Nel bilancio mancano, causa accresciuta evasione, 5 miliardi di euro, mentre le spese correnti si gonfiano». Altri soldi sottratti dalle pubbliche casse, quelli dovuto alla corruzione, come ha segnalato il procuratore della Corte dei Conti nella sua prolusione di ieri. LA STAMPA ne dà conto a pagina 17: «Sessanta miliardi, due o tre manovre finanziarie di quelle toste. A tanto ammonta il danno economico provocato dalla corruzione nella pubblica amministrazione».
Su IL GIORNALE otto pagine di Berlusconeide, con un box dall’Aquila in cui Berlusconi dichiara di essere qui «per fare il direttore dei lavori» con l’obiettivo di «chiudere le tendopoli a settembre» e – titolo di apertura – lo scoop su un’inchiesta su festini hard alla Camera che coinvolge fedelissimi di Massimo D’Alema. Uscita e subito insabbiata nel 1999. Arriva solo a p. 12 l’allarme della Corte dei Conti che stima in 60 miliardi l’anno il giro d’affari della corruzione nella Pubblica Amministrazione. Più i 100 miliardi l’anno sottratti all’erario dall’evasione fiscale, «fa 160 miliardi l’anno che, se recuperati, farebbero ripartire subito la nostra economia». Commenta Renato Schifani, presidente del Senato: «La corruzione è come la mafia, si annida nei sottoboschi ed è difficile combatterla».
«Draghi: senza riforme Pil in caduta del 5%», titola IL GIORNALE a p. 22. Che subito monta una querelle con il ministro Tremonti: «Bankitalia qualche mese fa aveva detto -2, chi ha ragione?», invocando il silenzio fino a settembre sulle previsioni, perché «dare troppi dati è un modo per fare male alla gente, infondendo incertezza e sfiducia. Non è censura ma igiene».
ITALIA OGGI pubblica la bozza del Dl sullo scudo fiscale che prevede una sanatoria allargata rispetto al 2001/2002. In prima pagina titola «Scudo, ombrello penale ampio» che rimanda ad un articolo di Francesco Squeo in cui si approfondisce la lettura del decreto. In breve il rimpatrio delle attività finanziarie detenute all’estero dal 31 dicembre 2007 deve avvenire entro il 31 dicembre 2009. Per chi, una volta rimpatriati i capitali, decida di investirli in titoli per la ricostruzione è prevista un’aliquota agevolata. Questi tipi di titoli, destinati alla ricostruzione abruzzese, sono di debito a lungo termine, fruttiferi e da detenere per almeno 10 anni. La nuova bozza è meno restrittiva rispetto alla precedente e allarga la rosa dei reati disinnescabili. Per Duilio Liburdi però la sanatoria ricalca le norme del 2001 e dunque «lo scudo fiscale sarà un déjà vu».
“Corruzione, «tassa» da sessanta miliardi” titola AVVENIRE in prima. Le pagine 6 e 7 sono dedicate all’economia con grande spazio dato agli interventi del clero sull’argomento (“«Il meridione più colpito dal dramma della crisi». Crociata: dalle difficoltà si può uscire solo insieme” e “«Con la crisi 100 milioni di nuovi poveri». Il cardinale Rodriguez Maradiaga: il G8 non difenda solo i ricchi”). “Draghi: il Pil calerà del 5%, se va bene”: un pezzo di cronaca riporta senza grandi commenti il botta e risposta Draghi-Tremonti, con quest’ultimo che, invitando a tacere pronostici infausti (ma realisti) del -5% di Pil, dice: «Non è censura, è igiene». Aggiungendo: «dappertutto si danno i dati di tutti i Paesi, da noi solo quelli dell’Italia». Rispetto ai giorni passati, Draghi frena sull’applicazione delle strategie di uscita dalla crisi, secondo lui premature. E attacca il sistema bancario che «non è stato ancora riparato, il credito non è tornato ad affluire all’economia». Nella manovra che verrà discussa oggi in consiglio dei ministri, ci sarà sicuramente la detassazione degli utili reinvestiti. Quasi certo anche il bonus per le imprese che non licenziano e non mettono in cassa integrazione. Se ci sarà una norma per rendere più veloci i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione , allora «sarà un buon provvedimento che potrà supportare le imprese in un momento di crisi», conferma Emma Marcegalia. La dettassazione degli utili piace anche alla Cisl e la Uil ammette che può essere utile. I sindacati però sono più interessati alla parte che riguarda il welfare: oltre al bonus per le imprese virtuose, il governo vuole introdurre due novità: un lavoratore cassaintegrato che decide di mettersi in proprio potrà continuare a ricevere l’assegno della Cig per il periodo che gli spetta; e potrà continuare a incassare la cig anche se riuscirà a farsi assumere da un’altra azienda. I ministri approveranno anche la conversione dei bond Alitalia in Btp incassabili nel 2012. Proprogato invece il blocco degli sfratti per tutto il 2009. In merito alla corruzione, i magistrati contabili la reputano un fenomeno «talmente rilevante e gravido di conseguenze» … «da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese». Nelle classifica delle regioni più corrotte il Sud è certamente quello più colpito. Con un’unica regione del Nord che è la Lombardia con il 9,39% del totale delle denunce, 3.224 pubblici uffici denunciati nel 2008, 2.137 funzionari “infedeli”, 182 persone denunciate per istigazione alla corruzione, un dato che risulta in crescita del 30%. Le 68 condanne per corruzione hanno consentito di recuperare però oltre 117 milioni con un «notevolissimo incremento» sul 2007 (18,8 milioni recuperati .
E inoltre sui giornali di oggi:
DROGA
MANIFESTO – Come anticipato da Vita i nuovi Lea sulle dipendenze sono in rampa di lancio. «Non tutte le 16 organizzazioni che hanno partecipato ai lavori sottoscriveranno – però – il testo finale delle linee di indirizzo». Fra queste Il Cnca e il gruppo Abele di don Ciotti che hanno «già inviato al governo una lettera per spiegare i motivi che li hanno indotti a disconoscere il provvedimento». Spiega Riccardo De Facci (Cnca): «Un certo approccio ideologico e politicista torna nella parte finale del documento e rischia di inficiare il buon lavoro tecnico svolto dal tavolo». Il nodo del contendere sono le cosiddette stanze del buco. Il dipartimento delle politiche antidroga ha infatti messo nero su bianco che le sale di autosomministrazione e il piano di eroina controllato sono pratiche da «escludere nei programmi di prevenzione».
IRAN
CORRIERE DELLA SERA – Interessante l’intervista a Paulo Coelho che dice «Iraniani non siete soli. Per la prima volta assistiamo al formarsi di una consapevolezza universale su ciò che sta accadendo. L’opinione pubblica di tutto il mondo segue i fatti di Teheran con attenzione, emozione e una partecipazione inedita perché la tecnologia permette di interagire con i giovani iraniani. Internet e Twitter sono strumenti molto potenti.
LA REPUBBLICA – Due pagine per riferire della situazione sempre critica e delle dure reazioni del presidente iraniano alle prese di posizione della comunità internazionale. «Obama è come Bush» afferma Ahmadinejad: «Spero che smetta di interferire nelle questioni interne dell’Iran e chieda scusa in modo chiaro alla nazione iraniana». Si mostra tranquillo, ma alla festa per la sua vittoria sono mancati all’appello almeno 150 dei 290 deputati del Parlamento. Di fianco LA REPUBBLICA colloca un documento che Moussavi ha pubblicato sul suo sito: “In piazza contro il grande broglio la rivoluzione verde non si fermerà”. «La grande verità è che le elezioni sono state falsificate e chi ha protestato contro questa situazione è stato calpestato con metodi disumani… Ciò che sta accadendo in questi giorni mette in dubbio lo stesso sistema della Repubblica Islamica che abbiamo ereditato dal nostro ayatollah Khomeini». La protesta continua.
ISLAM
SOLE24ORE – “In Germania un milione di islamici in più”: la Germania resta uno dei primi paesi di di destinazione per gli emigrati di tutto il mondo, e questo lo dice l’Onu. In questa settimana un rapporto del governo ha evidenziato che è anche la meta preferita dei musulmani, visto che sono circa 4,3 milioni gli islamici nel paese (5% della popolazione), e di questi il 45% è di nazionalità tedesca. La crescita è notevole: +1 milione rispetto ai calcoli precedenti.
IMMIGRAZIONE
IL GIORNALE – I respingimenti funzionano, «Lampedusa senza clandestini». Dentro al «lager di Lampedusa» dagli 863 ospiti di febbraio, quando andò a fuoco un padiglione, oggi siamo arrivati a zero. «Tutto si è fermato da quando l’Italia ha avviato la politica dei respingimenti in mare», scrive Emanuela Fontana. «Il centro è una fortezza Bastiani dove 89 persone sono rimaste assunte ma non stanno lavorando».
AMBIENTE
LA STAMPA – La Commissione Ue invia un avvertimento al ministro dell’Ambiente Prestigiacomo: oltre 500 comuni italiani non rispettano la direttiva Ue sul trattamentto dei rfiuti e delle acque reflue. Dentro l’elenco anche località turistiche e di mare. Ora l’Italia ha due mesi di tempo per adeguarsi…
BERLUSCONEIDE
ITALIA OGGI – «Mi dovete prendere così» è il titolo d’apertura del quotidiano, che racconta la cronaca del contrattacco di Berlusconi che sostiene di avere comunque il consenso degli italiani e di averlo perchè, pur essendo viveur ha anche pregi che la gente riconosce. Franco Bechis nell’editoriale torna ad attaccare frontalmente La Repubblica e il suo direttore Ezio Mauro accusandoli di cronaca rosa. Duro anche l’articolo di Pierluigi Magnaschi che nel suo «Franceschini deve essere alle elementari» fa i conti dei comuni e delle province assegnati ai due schieramenti e spiega come «si aggrava il declino del centro-sinistra» e conclude sostenendo che «la politica dello struzzo non giova nemmeno allo struzzo. Figuriamoci ad un grande partito come il Pd»
NAPOLI
ITALIA OGGI – Emilio Giovanati spiega nell’articolo «Schiaffo della Jervolino al Pdl» come il sindaco di Napoli abbia, in previsione della vittoria Pdl alla provincia partenopea, cancellato la Provincia di Napoli dalla lista dei soci fondatori della «Fondazione Forum Universale delle Culture 2013» con conseguente emorragia di denaro. Un ennesimo caso di «sgarbo» politico a discapito delle tasche dei cittadini.
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