Famiglia
Lazio: il comitato cè ma latita
«Parole e pochi fatti». Così il quotidiano Libero denunciava il 19 luglio la soppressione del Comitato tecnico regionale per le adozioni in Lazio
di Redazione
«Parole e pochi fatti». Così il quotidiano Libero denunciava il 19 luglio la soppressione del Comitato tecnico regionale per le adozioni in Lazio e il passaggio di competenze (per 250mila euro) all?agenzia Sviluppo Lazio. Noi abbiamo indagato.
A dire il vero il comitato non è stato sciolto. Anzi, una delibera di Giunta, già approvata, ne ha stabilito il rinnovo. Dopo un anno di stallo però (causa incarico decaduto) tutto tace. La Regione si rifiuta di rilasciare (se non dietro «richiesta formale di accesso agli atti», quindi con tempi biblici) i tempi di scadenza, di rinnovo e l?attività svolta. Fa solo sapere che si stanno «scegliendo i membri». Ma fino ad oggi il ruolo del comitato è stato fantasma. «Nessuna convocazione, nonostante i protocolli dell?inizio. Tanto lavoro con la Cai e altre realtà, ma non con il comitato regionale», ripetono gli enti autorizzati più attivi in Lazio, tra cui Comunità Sant?Egidio – Acap, Famiglia e minori, Aibi e Anpas. E a quanto pare la Regione persevera nella sua ?autonomia?. Dello studio di fattibilità effettivamente affidato a Sviluppo Lazio per «monitorare il trend delle adozioni, i gruppi Gil che formano le coppie e promuovere adozione e affido», gli enti non ne sanno nulla. Si vedrà ora che indirizzo prenderà la nuova formazione. E con che tempi.
Info: www.regione.lazio.it
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.