Cultura
Le distrazionidi Bpm
Il 27 aprile a Montecitorio Control Arms propone un confronto sulla relazione. E Banca etica scopre i traffici armati di una sua alleata
Di brutte sorprese, la nuova Relazione 2005 sull?export di armi (l?anteprima è stata pubblicata su Vita n. 15/2005: Un passaporto per le armi), ne ha riservate parecchie. «E forse nemmeno tanto per i dati, che confermano l?espansione inarrestabile del mercato italiano», avverte Riccardo Troisi, già portavoce della campagna Difendiamo la 185, «piuttosto per le brutte ombre che emergono nel testo e soprattutto per la prospettata, ulteriore modifica della legge 185 del 1990. Come se quanto è già stato cambiato nel 2003 ancora non bastasse…».
Di questo – e di altri gravi aspetti della nuova relazione sulla 185 – i rappresentanti della Rete disarmo, che ha rilanciato e sta promuovendo in tutta Italia la campagna Control Arms, parleranno in una conferenza a Montecitorio il prossimo 27 aprile. Un?occasione per dare finalmente un po? di luce, anche a livello mediatico, ai nuovi dati della relazione (che, almeno finora, sono stati stranamente snobbati dal mondo dell?informazione), e per lanciare pubblicamente gli impegni della campagna. Sarà presente, oltre a padre Giorgio Beretta, in rappresentanza della campagna Banche armate, anche padre Alex Zanotelli, che esprime la sua indignazione per la crescita delle esportazioni (nel 2004 del 16%), «perché non si può con una mano fare la ?guerra al terrorismo? e con l?altra vendere armi come se fossero saponette».
La Rete disarmo è preoccupata anche per l?imminente uscita di un nuovo regolamento, relativo alle sopravvenute modifiche della legge 185, che attribuisce alla presidenza del Consiglio il compito di individuare i programmi di coproduzione di armamenti cui potrà essere concessa la famosa Licenza globale di progetto, cioè il passepartout amministrativo per farli circolare più liberamente. E poi, ancora, ha suscitato allarme l?indicazione che il ministero dell?Economia avrebbe trovato una ?soluzione? per risolvere il ?problema? dell?addio alle armi di tante banche italiane, che lasciano così campo libero all?ingresso degli istituti stranieri.
Sul fronte delle ?banche armate?, paradossalmente, questa settimana è stata Banca etica a dover affrontare un vero ciclone. Uno dei suoi sostenitori storici, Banca popolare di Milano, è infatti entrata nella relazione con 22 autorizzazioni per un valore di oltre 53 milioni di euro. «Stiamo attendendo una spiegazione ufficiale da Bpm, e ci auguriamo che si tratti di un incidente di percorso», spiega Fabio Salviato, presidente di Banca etica. «è evidente che se non dovesse essere così, dovremo prendere provvedimenti. Un coinvolgimento nel settore delle armi è del tutto incompatibile con i valori fondanti di Banca etica».
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it