Non profit

Le bugie di Mister Inps

di Redazione

i bisogni e non secondo i diritti essenziali previsti dalle leggi è evidentemente una battuta demagogica, che denota la volontà del presidente dell’Inps di offrire al governo ? tanto al passato quanto al presente governo, intendo ? una struttura di supporto per fornire uno strumento decisionale funzionale alle future strategie di ridefinizione dell’accesso ai benefici di legge. Il problema è che manca totalmente la terzietà di giudizio, dal momento che è interesse dell’Inps ? interesse legittimo, per carità ? riuscire a contenere la propria spesa previdenziale. La realizzazione di un sistema decente di servizi alla persona, ovviamente, non è di competenza dell’Inps ma degli enti locali; perciò il presidente può formulare tranquillamente questo auspicio che non ricadrà mai sulle sue casse.
«L’Inps ha chiesto alle Asl i fascicoli sanitari degli invalidi selezionati nel campione, ma solo nel 13% dei casi ci sono stati dati».
Mastrapasqua si dimentica di dire che, contemporaneamente, le stesse informazioni le ha richieste anche ai diretti interessati, che hanno fornito la documentazione sanitaria richiesta in un’altissima percentuale dei casi. Nel 2010 le visite di controllo erano state 55.200 e gli assegni revocati 10.596, pari al 19,2%. Nel 2009 le revoche erano state l’11%. Dati, dice il presidente dell’Inps, che dimostrano come il campione per il programma straordinario di verifiche sia ogni anno selezionato con maggior cura.
Il calcolo del 19% sul 2010 è distorto, poiché si basa solo sul numero delle visite dirette; nei rimanenti casi le verifiche sono state effettuate sulla documentazione sanitaria. Pertanto gli assegni revocati (10.596) vanno calcolati su 100mila controlli: quindi il 10% delle revoche. Questo dato è confermato ufficialmente dal ministro del Lavoro, nell’ottobre del 2011: nel 2009 sono state revocate, in seguito a 200mila controlli, 21.282 prestazioni (pensioni, assegni o indennità). Nel 2010, su circa 100mila controlli, sono state revocate 9.801 provvidenze economiche. Anche secondo i dati ministeriali, dunque, la quota delle prestazioni revocate sul totale è stata dell’11,6% nel 2009 e del 10% nel 2010. Lo stesso dato è stato “omologato” dalla Corte dei conti.
«Dall’inizio del 2010 a oggi le persone indagate sono state 1.439 e quelle arrestate 301».
Ma questi numeri che cosa hanno a che vedere con i controlli dell’Inps? Praticamente nulla. Come detto, il fenomeno delle “false invalidità” è oggetto sempre di indagini di polizia giudiziaria. Interessante a questo punto sarebbe conoscere esattamente i costi del personale medico aggiuntivo, assunto da Inps per fronteggiare le esigenze delle visite di controllo. Ma questo dato non viene fornito da nessuna “velina”, e così non scattano i titoloni dei giornali…