Welfare
Le imprese immigrate vanno 7 volte più veloci
Il Ministero presenta i dati del Progetto Start it up - Nuove imprese di cittadini stranieri. 409 business plan creati e 12 nuove imprese nate
di Redazione
Si è chiuso con un bilancio positivo il progetto "Start it up. Nuove imprese di cittadini stranieri", nato per sostenere percorsi di crescita professionale e fornire competenze basilari per lo start-up di imprese e/o di lavoro autonomo a persone provenienti da Paesi non appartenenti alla Unione europea, residenti in Italia e in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sono stati ben 409 i business plan elaborati nei diciotto mesi della sperimentazione e ben 12 nuove imprese sono nate.
I risultati dell'iniziativa, avviata a metà dello scorso anno, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzata in collaborazione con Unioncamere, ha coinvolto 492 immigrati: di questi, 434 hanno beneficiato dei servizi di orientamento, formazione e assistenza offerti dalle Camere e 409 hanno anche elaborato un vero e proprio business plan per la creazione di un’impresa.
L’identikit dell’aspirante imprenditore immigrato? Persone prevalentemente giovani e di istruzione elevata, equamente distribuite tra entrambi i generi e nella maggior parte dei casi provenienti dall’Africa (Senegal e Nigeria in particolare) o dall’America latina (soprattutto Perù). Meno frequenti i partecipanti provenienti dall’Europa non UE e dall’Asia.
Secondo i dati Unioncamere presentati ieri, le imprese di immigrati sono a quota 364mila, l'8% di tutte le imprese italiane. Nel III trimestre del 2012 sono cresciute 7 volte di più della media.
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