Con i decreti Bersani l’Italia ha intrapreso un percorso di liberalizzazioni che ci auguriamo possa continuare. I provvedimenti emanati dal passato governo hanno inciso non poco sulla vita dei cittadini consumatori ma è necessario proseguire con l’impegno di questi anni. Per questo la strada delle liberalizzazioni non deve essere abbandonata dal nuovo governo, ma deve essere valorizzata perché non siano vanificati i benefici che i cittadini hanno ottenuto con queste riforme. Nei numerosi eventi che hanno contraddistinto il progetto Più Concorrenza + Diritti abbiamo avuto modo di verificare direttamente dai consumatori quanto sia alto l’interesse per i provvedimenti. Il motivo è facilmente intuibile: le liberalizzazioni incidono direttamente sulla loro vita quotidiana, eliminando corporazioni e rendite di posizione che stanno diventando sempre meno tollerate. Il lavoro del governo nella fase di emanazione e quello delle associazioni nella fase di informazione e controllo dell’applicazione sono stati apprezzati e hanno prodotto dei risultati insperati fino a soli tre anni fa.
C’è ancora molto da fare e aspettiamo di conoscere le intenzioni del nuovo esecutivo. Tuttavia, la strada intrapresa dall’ex ministro Bersani non consente di tornare indietro. Le sei associazioni che hanno partecipato al progetto – Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori – hanno concordato, nel comunicato congiunto di chiusura, su un punto fondamentale: «l pericolo saranno le pressioni delle corporazioni. Per questo chiediamo che il nuovo governo non ceda alle resistenze e agli interessi corporativi di alcune lobby, che rappresentano un grave passo indietro verso la strada della tutela dei diritti dei cittadini».
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