Non profit

Le loro diciottomila ore tutte da raccontare

A Osimo, all'incontro degli operatori della Lega del Filo d'Oro

di Maurizio Regosa

È il tempo complessivo dedicato in un anno dai 327 volontari all’associazione dei sordociechi. Una grande esperienza, che per un giorno ha preso voce… I lavori al sesto Forum nazionale dei volontari della Lega del Filo d’oro iniziano non appena anche Francesco, omone sordo-cieco, ha raggiunto la sua posizione. Una sedia accanto a un altoparlante perché i ragionamenti che stanno per iniziare possano giungere anche a lui. La discussione lo riguarda da vicino, del resto. Perché a Osimo, quartier generale dell’associazione fondata 45 anni da Sabina Santilli, sono convenuti (da venerdì 27 a domenica 29 novembre) circa 150 dei 327 volontari impegnati a favore dei sordo-ciechi e dei pluriminorati (nel 2008 hanno donato quasi 18mila ore di lavoro nei centri di Osimo, Molfetta, Lesmo, sul territorio, nei soggiorni estivi e in attività di sostegno).
Sono qui per raccontarsi e discutere, confrontarsi sul loro impegno e proiettarlo verso il futuro. «Un appuntamento che si svolge ogni due anni, ma soprattutto un’iniziativa non scontata», la definisce Francesco Pastore, che dalle Marche collabora a organizzare le attività dei volontari, «e un segno di buona salute». Ha ragione, non vi è dubbio.
Per comprenderlo è sufficiente ascoltare quelle voci. Che dicono serenamente le ragioni della loro gratuità. Ciascuno sottolinea l’aspetto che più gli sta a cuore. Se no, che autocoscienza sarebbe?
Chi insiste sulla ricerca del significato vero della socialità. Chi sulla relazione. Molti si richiamano alla necessità di mettere al centro la persona umana e di sostenerla. Tutti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei sordo-ciechi. Qualcuno sollecita cambiamenti organizzativi e suggerisce soluzioni. Ancora: si parla di collaborazione tra volontari e professionisti (competenze diverse, un unico scopo), si sottolinea l’importanza della formazione, di conoscere il linguaggio dei segni. Testimonianze maturate sul campo e che il piccolo esercito del Filo d’oro declina con inflessioni dialettali diverse sapendo però di parlare un’unica lingua.
«È un momento opportuno e necessario», commenta Rossano Bartoli, segretario generale del Filo d’oro, «nel corso del quale ci si ricarica, ci si scambiano le esperienze, ci si confronta sulle problematiche e sui miglioramenti gestionali che si possono apportare. Per la Lega i volontari rappresentano una risorsa di valore inestimabile. E il Forum per noi è un’occasione preziosa, anche per esprimere ai volontari l’apprezzamento che meritano».

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