Non profit
Le Olimpiadi senza bende
Dodici milioni di persone in Cina soffrono di patologie visive. Ma la riabilitazione funziona
di Redazione

Regione dello Ning Xia Hui, mille chilometri da Pechino, sull’antica Via della Seta. Da qui parte la visita in Cina del team di Cbm Italia onlus, associazione che si occupa di progetti di prevenzione e cura di cecità, sordità e altre forme di disabilità. Uno sguardo diverso sul Paese col più alto numero di disabili al mondo, 83 milioni in totale, di cui 12 milioni con patologie visive, dove da 27 anni Cbm svolge un’intensa attività. Ogni anno in Cina nascono circa un milione di bambini disabili, ma non vengono mai abbandonati, come accade in altri Paesi.
Alla scuola residenziale Training Center for deaf children incontriamo Zhang Yongtan, 3 anni, sordo da due. Vive qui con sua sorella, sorda anche lei. In Cina, specie nelle zone rurali, se si ha un figlio disabile, si può “aggirare” la politica del figlio unico e averne un altro, così che spesso nascono più figli disabili nella stessa famiglia. Cbm paga gli apparecchi e la retta di Zhang e di sua sorella. Apprenderanno a parlare, usare l’apparecchio e saranno infine integrati nel normale sistema scolastico. Jiang Pong Hui per accoglierci canta Fra Martino. È una bimba di 6 anni completamente sorda, che quando è arrivata al centro pronunciava solo singole parole: mamma, acqua, fame. Qui ha imparato invece a contare, scrivere e parlare. Oggi Cbm aiuta 900 bambini sordi, ma in questa provincia se ne contano almeno altri 3mila. Ogni apparecchio costa da 1.500 a 2mila yen.
Il giorno seguente, visita al villaggio rurale di Shuan Quan, nel distretto di Yuanzhou, dove Cbm effettua visite domiciliari e lavora sul tema della riabilitazione su base comunitaria, che promuove cioè non solo il sostegno della famiglia ma anche quello della comunità di appartenenza e favorisce la ripresa fisica e psicologica del paziente attraverso il reinserimento nel suo ambiente affettivo e sociale. Ci accompagna nel villaggio il dottor Chen Ji Wei, direttore del reparto Oftalmologico sostenuto da Cbm, unica struttura per un bacino di utenza di 2,5 milioni di abitanti.
Chen Wei Xi è un contadino che vive con sua moglie Zei Fan e due figli; da tempo è cieco, non può più lavorare i campi ed è diventato un peso per la sua famiglia. Domani sarà operato di cataratta a un occhio. L’altro paziente, dal villaggio di Qiao Wa, si chiama Mao Caihua, ha 68 anni, e anche lei è affetta da cataratta bilaterale. Da sei mesi è cieca e, pur avendo moltissima paura, si è lasciata convincere dalla cognata, che l’accudisce, a farsi operare. Il dottor Chen Ji Wei lavora da 14 anni al Ren Min Jie Community Health Service Center for Prevention of Blindness, supportato da Cbm fin dal 2001. Visita una trentina di pazienti al giorno ed esegue 600 operazioni di cataratta l’anno: ci confessa che la parte preferita del suo mestiere è quando sbenda il paziente e questi torna a vedere. Un’emozione unica che lo commuove ogni volta e gli fa capire l’importanza del suo lavoro.
La mattina dopo torniamo in ospedale proprio per lo sbendaggio. I pazienti ci vedono! La signora Mao, che aveva manifestato una paura folle, ora ride come una pazza, saltella qua e là, e chiede subito che le venga operato l’altro occhio. Ma non si può, perché altre persone che non vedono nulla hanno la precedenza. Chen ha accanto a sé la moglie, bianca come un lenzuolo, ma quando dopo aver tolto la benda la guarda, sorride e le dice «sei bellissima», non possiamo che commuoverci e scioglierci con lei in un pianto liberatorio. Potrà tornare a coltivare mais, patate e altri tuberi e sostenere la famiglia. Chen ci chiede se sappiamo che in Cina ci saranno le Olimpiadi e quante medaglie pensiamo di vincere: non vede l’ora di tornare a casa, vedere i suoi figli e accordarsi con l’unico vicino che ha la televisione. Ci si deve “prenotare”, perché la concorrenza è tanta!
Ultima tappa a Lingwu, dove Cbm ha un programma di microcredito rivolto ai disabili: Ruy Ye, 52 anni, è cieco dalla nascita. La sua famiglia si occupava di lui ma non lo faceva uscire e così non aveva né amici né una vita propria. L’operatore di Cbm, che dal 2004 lo va a trovare tutte le settimane a casa, gli ha insegnato a camminare da solo fuori e intorno alla sua casa. Ma Ruy è soprattutto diventato economicamente indipendente. Grazie a Cbm infatti ha ricevuto in prestito 2mila yen con i quali ha comprato agnelli e pecore, che l’operatore gli ha insegnato ad accudire. Ora le nutre, le fa partorire, le porta al pascolo fuori dal villaggio: Ruy ha guadagnato 4mila yen all’anno ma soprattutto il rispetto dei vicini.
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