Una coltivazione che impegna migliaia di lavoratori, in condizioni sociali e ambientali difficili. Pochi pensano al vero costo delle rose, uno dei fiori più utilizzati per gli omaggi e le ricorrenze, come la Festa della mamma, tanto per citarne una. E se pensando ai fiori viene in mente Sanremo e la Riviera Ligure, è bene sapere che ormai da diversi anni la produzione che ha reso celebre la regione è stata delocalizzata, per i noti problemi di costi, in altre parti del mondo, come Kenya, Sudafrica ed Ecuador.
Per garantire ai produttori rispetto dei loro diritti e il minor impatto possibile sull’ambiente, da quattro anni i fiori recisi, in prevalenza rose, sono entrati nel circuito del commercio equo e solidale anche nel mercato italiano e sono stati presentati alla fine del 2006 nel corso della settimana Io faccio la spesa giusta. Oggi, con l’inserimento negli ipermercati e nei supermercati, entrano a pieno titolo nella gamma Solidal, la linea di Coop dedicata ai prodotti equosolidali; e tramite Flora Toscana, azienda che si avvale della certificazione Fairtrade, anche nei punti vendita della catena Pam.
Le rose provengono da quattro piantagioni localizzate in diverse zone del Kenya: Oserian, Liki Farm, Ravine e Longonot, scelte sia per le tecniche colturali utilizzate che per il rispetto degli standard SA 8000.
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