Mondo
Le solite corporazioni hanno sempre l’ultima parola
Carlo Costalli: «Un governo che non è più capace di pensare»
di Redazione
«Non c’è motivazione né sostanza». È spazientito Carlo Costalli, presidente di Mcl, davanti alla girandola di provvedimenti con cui il governo vorrebbe ricavare risorse economiche sforbiciando i conti del sociale.
«Non c’è nessuna coerenza rispetto ai programmi con cui questa coalizione era stata eletta. Questo governo non ha più senso». Il segnale più grave, dice Costalli, è che non ci si preoccupa minimamente di motivare le proposte di tagli con la necessità di spostare risorse che si traducano poi in sviluppo. E fa un esempio: «Con Bonanni abbiamo proposto l’aumento minimo dell’Iva portando due motivazioni che per noi erano convicenti. Innanzitutto è un aumento che viene pagato in particolare modo da chi più spende. In secondo luogo non doveva essere un aumento “a perdere” per coprire dei buchi, ma avrebbe dovuto permettere sgravi fiscali sul costo del lavoro in modo da sostenere l’occupazione. Ma questo governo non è più capace di pensare in prospettiva strutturale. Anche da Sacconi abbiamo avuto tante belle enunciazioni che non si sono tradotte in nessuna sostanza».
Costalli è atteso dal consueto appuntamento annuale del Movimento cristiano lavoratori a Senigallia. E a Vita anticipa che in quella sede non risparmierà schiaffoni a nessuno. «Non è più il tempo dei tatticismi. Sono davvero preoccupato. Prenda le pensioni: continuiamo a rinviare al futuro la questione. Ma intanto è come un cappio che stringiamo al collo delle nuove generazioni. Non si è voluto decidere per i 65 anni per le donne, spingendo tutto in avanti per obbedire alle solite spinte corporative. Una scelta irrealistica, come se potessimo contare su risorse infinite per reggere il sistema. È una pia illusione che verrà pagata cara dalle prossime generazioni».
L’altro tema che accende l’indignazione di Costalli è quello della famiglia: «Il governo è politicamente colpevole per le cose non fatte e le promesse non mantenute. Ci aspettavamo qualche segnale sul potere di acquisto delle famiglie: è un grave errore ignorare la grande attesa che c’è nelle famiglie italiane. E invece ci ritroviamo con questo bizzarro taglio degli sgravi fiscali alle cooperative, che invece dovrebbero essere incentivate».
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