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LEFEBVRE. Il Papa esprime solidarietà ai fratelli ebrei

Benedetto XVI rompe il silenzio ed interviene sull'affaire Williamson esprimendo solidarietà al popolo ebraico e condannando ogni forma di negazionismo e oblio

di Redazione

«Piena e indiscutibile solidarietà con i nostri fratelli ebrei destinatari della prima alleanza», così Joseph Ratzinger ha chiarito la posizione della Chiesa cattolica aggiungendo che l’Olocausto rimane un monito contro ogni oblio e negazionismo. «In questi giorni nei quali ricordiamo la Shoah, mi tornano alla memoria le immagini raccolte nelle mie ripetute visite a Auschwitz, testimonianze delle vittime innocenti di un odio razziale. Auspico che la memoria della Shoah induca l’umanità a riflettere sulla imprevedibile potenza del male quando conquista il cuore dell’uomo. La sua memoria sia per tutti monito contro l’oblio, il negazionismo e riduzionismo perché la violenza fatta contro un solo essere umano è violenza contro tutti. La Shoah insegni specialmente sia alle vecchie sia alle nuove generazioni che solo il faticoso cammino dell’ascolto e del dialogo, dell’amore e del perdono conduce i popoli, le culture e le religioni del mondo all’auspicato traguardo della fraternità e della pace nella verità. Mai più la violenza umili la dignità dell’uomo». Il Papa poi ha affrontato la questione lefebvriana chiedendo loro impegno per compiere i passi necessari per compiere la piena comunione con la Chiesa possibile solo con il riconoscimento del Concilio Vaticano II. Poco dopo la Santa Sede ha espresso l’auspicio che il dialogo con il rabbinato di Gerusalemme possa continuare. Nel frattempo  Il vescovo cattolico della città tedesca di Ratisbona, monsignor Gerhard Ludwig Mueller, ha bandito oggi dalla chiese cittadine Richard Williamson, il vescovo lefebvriano che ha negato la Shoah. Mueller ha dichiarato che a Williamson non verrà permesso di mettere piede nella cattedrale o nelle altre proprietà della Chiesa. Secondo il vescovo di Ratisbona, Williamson si è posto fuori dalla Chiesa e ha pronunciato parole «inumane» e «sacrileghe». La reazione del mondo ebraico e del Oded Wiener direttore generale del rabbinato di Gerusalemme sono state molto distensive definendo un passo in avanti le dichiarazioni del Papa considerate necessarie e benvolute.

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