Non profit

Lettera per Gabriele Torsello

di Luisa Cotardo

di Redazione

Senza fiato, il mio respiro si fa piu` corto, come se fossi inseguita.
Una volta mi e` capitato di perdermi in un bosco, ero piccola e disperata, e correvo, correvo, non sapendo dove portasse quel sentiero, poi ho visto la luce tra i rami degli alberi, non avevo piu` fiato e scoppiai a piangere.
Cosi` mi sento ora disperata e col fiato corto, come se fossi inseguita e come se mi fossi persa di nuovo. La mia disperazione sbatte e rimbalza tra le mura della mia stanza e mi dico che e` impossibile che non si possa fare qualcosa anche da una stanza. Gabriele Torsello ha chiesto di dargli una mano, lo ha chiesto a noi giornalisti. E come?
Non so, io ho deciso solo di mettermi a correre, correre, correre e di aspettare che la luce filtri ancora una volta dagli alberi.
Cosi` ho cominciato a chiamare i colleghi che conosco, colleghi e amici, persone meravigliose, che quando scrivono sanno dire dire dire dire dire…. voglio che dicano. Voglio che il pensiero per Gabriele LIBERO non si fermi, che corra anche lui sul quel sentiero disperato per essere abbagliato dalla luce della liberta`.
Tornare libero come noi, con noi. Anche se io mi sento in colpa per esserlo perche` mi fa sentire prigioniera di questo pensiero di morte e minaccia che sta avvelenando il mio tempo piu` recente, dal giorno della notizia del rapimento di Gabriele Torsello, mio conterraeno, mio amico, mio collega.
Ci siamo conosciuti qui a Londra dove vivo da quasi un anno. Un grande privilegio, vi assicuro, respirare il suo coraggio. Perche` ce ne vuole per andare in ceri luoghi pericolosi di paura e dolore. I suoi scatti fanno ribaltare l`anima. Con i suoi soldi ha fatto operare una bambina che aveva un tumore al viso.
Ora, gli sguardi di quelle foto mi perseguitano, finche` non avro` la sensazione che qualcosa anche se da questa stanza io la sto facendo.
Tra gli altri colleghi amici cari ho chiamato Riccardo Bonacina, quando mi hanno messo in attesa c`erano Morandi e Dalla che cantavano: ?VITA IO IN TE CI CREDO?, la mia disperazione si e` lasciata andare stremta lungo i muri.
Ci crediamo in lei, nel buon senso, in un attimo di tregua della follia umana.
Sto facendo girare questa email (fatelo anche voi) con la foto di Gabriele (il suo sito e` kashgt.co.uk) a colleghi ad amici, persone sensibili perche` credo nella rete e nella rete delle relazioni che puo` tessere meravigliosi arazzi da rimanere senza fiato per la sua bellezza, una di quelle rare volte in cui mi piace rimanere senza fiato.
Un abbbraccio.

Luisa Cotardo

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