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L’Europa dà ragione all’Italia

La sentenza della Grande Chambre ribalta quella di due anni fa

di Redazione

La Corte europea dei diritti dell’Uomo ha dato ragione all’Italia sull’esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche. La sentenza della Grand Chambre, ribalta quella del 3 novembre del 2009 che aveva condannato l’Italia per violazione della libertà religiosa accogliendo il ricorso di Sole Lautsi, cittadina italiana di origine finlandese.

Una sentenza contro la quale il governo italiano aveva subito fatto ricorso trovando tra l’altro il sostegno di altri dieci Paesi membri del Consiglio d’Europa (Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Principato di Monaco, Romania, Russia e San Marino) esplicitato il 30 giugno scorso in occasione della prima e unica udienza pubblica svoltasi nell’ambito del processo d’appello.

I giudici con 15 voti a favore e due contrari, hanno stabilito che non vi sono elementi che provino la supposta influenza sugli alunni dell’esposizione del crocifisso nelle aule. Interpellato dall’agenzia Asca il cardinal Ravasi ha commentato: «In generale non sono favorevole al principio della cancellazione e della sottrazione dei simboli, se in futuro ci saranno altre tradizioni religiose in Occidente altrettanto significative di quella cristiana, penso che valga il principio dell’addizione».

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