Libano: inviato presenta rapporto su disarmo milizie

Nel rapporto che presentera’ oggi al segretario generale Kofi Annan, l’inviato speciale dell’Onu Terje Roed-Larsen intenderebbe denunciare ”violazioni” della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza, che prevede il disarmo del movimento sciita libanese Hezbollah e delle milizie palestinesi nei campi profughi in Libano. Lo ha riferito stamani il quotidiano libanese An-Nahar. Secondo il quotidiano, nel suo rapporto Roed-Larsen affermerebbe che il recente invio dalla Siria in Libano di armi destinate a fazioni palestinesi filosiriane ”costituisce una violazione della risoluzione” della risoluzione 1559. Approvata nel settembre 2004 su iniziativa di Stati Uniti e Francia, oltre al disarmo di Hezbollah e delle milizie palestinesi, la risoluzione prevedeva anche il ritiro delle truppe siriane dal Libano, poi concluso nell’aprile scorso sull’ onda delle pressioni internazionali e delle proteste di piazza a Beirut per l’uccisione dell’ex premier libanese Rafik Hariri nell’attentato di San Valentino. In Libano, tutte le forze politiche concordano tuttavia che la questione del disarmo di Hezbollah va affidata al ”dialogo interno libanese”, mentre per il disarmo delle milizie nei campi profughi il premier Fuad Siniora ha avviato due settimane fa un confronto con le diverse organizzazioni palestinesi. Il confronto ha portato a un’intesa per limitare la presenza di miliziani armati all’interno dei campi profughi, ma in un comunicato congiunto – diffuso ieri al termine di un loro incontro a Parigi – Siniora e il presidente dell’Autorita’ nazionale palestinese Abu Mazen (Mohammed Abbas) hanno espresso preoccupazione per ”l’ingresso illegale di armamenti e rinforzi per delle formazioni palestinesi in Libano”.