Non profit

Licenziato il “banchiere dei poveri”

La banca centrale del Bangladesh ha rimosso dall'incarico il fondatore della Grameen Bank

di Redazione

Muhammad Yunus, premio Nobel della pace e pioniere della microfinanza, è stato estromesso con effetto immediato dalla Grammeen Bank, da lui fondata nei primi anni ’80. Lo ha reso noto il presidente dell’istituto creato dallo stesso Yunus,  Muzammel Hud. «La banca centrale del Bangladesh ha sollevato Yunus dal suo incarico di amministratore delegato di Grameen bank con effetto immediato», ha dichiarato Hud.

Il governo bengalese detiene il 25% della Grameen Bank e la banca centrale ha motivato la sua azione dicendo che Yunus avrebbe violato la legge sulla pensione, restando a capo della cosiddetta “banca dei poveri” oltre l’età di 60 anni prevista. Una motivazione che suona come un pretesto per “liquidare” Yunus, accusato negli ultimi mesi di malagestione e frode fiscale.

Lo scorso anno un documentario trasmesso alla televisione norvegese ha indagato su una presunta frode fiscale che riguarderebbe ingenti fondi versati nel passato a Yunus. Le indagini del governo di Oslo non hanno evidenziato alcuna irregolarità, ma il documentario ha dato voce a critiche esistenti da tempo verso l’operato di Yunus e il sistema da lui avviato che ha fornito finora 10 miliardi di dollari in prestiti a milioni di poveri, in maggioranza donne, con il fine di avviare piccole attività imprenditoriali. Un successo negato da esperti e testimoni citati nel documentario norvegese, che parlano di un aggravarsi della spirale dei debiti e della povertà per molti dei “beneficiari” dell’iniziativa di Yunus.

Anche in Bangladesh sono venute alla luce testimonianze che accusano l’industria della microfinanza creata da Yunus di aver imposto condizioni onerose ai beneficiari, e di essere responsabile di alcuni suicidi di persone insolventi che si sono verificati lo scorso anno nello stato dell’Andhra Pradesh.

All’inizio di quest’anno il governo del Bangladesh ha ordinato un’inchiesta sulle pratiche finanziarie della Grameen Bank. E a metà febbraio il ministro delle Finanze ha chiesto a Yunus di dimettersi, richiesta che è stata rispedita al mittente. Oggi la notizia della rimozione di Yunus.

Dietro a tutto ciò, tuttavia, secondo i sostenitori di Yunus fra cui l’ex presidente irlandese Mary Robinson, ci sarebbero il premier bengalese Sheikh Hasina, ai ferri corti con il “banchiere dei poveri”, dopo le tensioni politiche all’interno del Paese nel 2007. 

Come rivela il Financial Times, l’ostilità del governo del Bangladesh nei confronti di Yunus sembra risalire appunto al 2007: quando a seguito di un golpe militare il banchiere manifestò l’idea di creare un suo movimento politico. I leader politici e la maggioranza del partito ora al potere non hanno mai perdonato questa sua scelta considerandolo un rivale nella contesa del potere.

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