Politica

L’industria dei congressi e degli eventi è in piazza a Roma e chiede aiuto al Governo

Le associazioni che rappresentano le imprese e i professionisti del settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali, riunite nell’iniziativa #Italialive, stanno manifestando davanti a Palazzo Chigi per essere ricevute dal Governo e presentare le richieste di aiuto per un settore ormai al collasso

di Redazione

Dopo aver rivolto al Governo appelli di aiuto rimasti inascoltati, il settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali sta ora manifestando nel pieno rispetto delle normative Covid19 davanti a Palazzo Chigi.

Il comparto che genera un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro/anno e impiega 569 mila addetti chiede a gran voce che il Governo ascolti e risponda alle richieste di sostegno per imprese e professionisti.

“Il nostro è l’unico settore che dall’inizio dell’emergenza Covid19 è sempre rimasto sostanzialmente chiuso e che non ha avuto attenzioni da parte del Governo” – commentano i rappresentanti dei manifestanti – “Il Dpcm di agosto aveva sì riaperto le nostre attività che, però, sono state subito bloccate dal Dpcm di ottobre: abbiamo lavorato con le briciole e ora non abbiamo più nemmeno quelle. Ci sentiamo abbandonati: le nostre imprese, e parliamo soprattutto di PMI, stanno affrontando una crisi senza precedenti che si traduce in un drammatico calo di oltre l’80% del fatturato. Sono state ferme ieri, lo sono oggi e lo rimarranno per mesi e mesi perché congressi, convegni ed eventi aziendali hanno bisogno di lunghi tempi di programmazione. Non chiediamo sussidi ma ristori che ci permettano di tenere aperte le aziende e di non licenziare i nostri dipendenti”.

“Siamo professionisti resilienti: per cercare di resistere alla drammatica crisi molte delle nostre aziende stanno organizzando congressi ed eventi virtuali come consentito dai Dpcm di ottobre. Ma stiamo affogando: un evento digitale vale il 30% del fatturato di un evento in presenza e l’occupazione viene tagliata del 50%. Il digitale non è una soluzione per il nostro settore!”.

Le richieste al Governo

“Poiché anche dopo una futura riapertura-che non vediamo a breve- il settore avrà bisogno di almeno 12 mesi per tornare a un livello minimo di regime chiediamo al Governo ristori e ammortizzatori sociali ad hoc. Abbiamo bisogno di prolungare la cassa integrazione sino a settembre 2021, di ammortizzare le perdite degli esercizi 2020 e 2021 in 5 anni, di contare su un nuovo strumento di finanziamento per le aziende e professionisti del settore e di vedere ristorate le ingenti spese sostenute per adeguarci ai protocolli anti Covid19. È poi fondamentale aumentare il fondo stanziato dal Mibact per il nostro settore e allargarlo agli Ateco delle nostre attività che non sono riassumibili in un unico codice: attualmente parliamo di 20 milioni di euro, una cifra offensiva che si traduce nella somma ridicola di 2/3 mila euro per impresa. Aderiamo alla battaglia perché tutto il comparto delle imprese culturali e creative, cui apparteniamo, abbia un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza”.

La manifestazione è sostenuta da: ADMEI – Association of Destination Management Executives International, Alleanza Cooperative Italiane, Associazione Internazionale Interpreti di Conferenza in Italia, Associazione Nazionale Banqueting e Catering, Club degli Eventi e della Live Communication, Convention Bureau Italia, ICCA Italian Committee, MPI- Meeting Professionals International Italia Chapter e SITE – Society for Incentive Travel Excellence – Italy Chapter.

Queste 10 realtà associative, organizzative e imprenditoriali italiane e internazionali da marzo si sono unite nel progetto #ItaliaLive, iniziativa che ha l’obiettivo di far pervenire al Governo le proposte per l’attivazione di interventi economici a tutela del settore nell’ottica della ripresa del Paese.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.