A un anno dalla tragedia di Fukushima, il dramma umano e ambientale ancora in corso, e per chissà quanti anni, dimostra che il nucleare è una tecnologia pericolosa che va abbandonata. In realtà le evidenze scientifiche sulla pericolosità del nucleare civile c’erano già tutte, accompagnate dal legame terrificante col nucleare militare: ma ci si è illusi che “tanto non sarebbe successo”, il principio che ha sempre provocato grandi catastrofi nella storia dell’umanità. Per di più il nucleare è una tecnologia che non si mantiene da sola: come dimostra (per l’ennesima volta) il rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall’Economist, il nucleare costa troppo ed è troppo rischioso, dunque le industrie non costruirebbero centrali se non ci fosse la garanzia e l’aiuto dei governi.
Dopo il disastro di Fukushima, l’illusione nucleare ha proseguito il suo inevitabile declino, la Germania e la Svizzera hanno deciso di abbandonare l’energia atomica, molti altri Paesi hanno provvedimenti simili in itinere, la Francia rischia enormi problemi economici derivanti dall’ormai chiaro fallimento dell’Epr e dagli enormi costi del nucleare. In Italia un autentico plebiscito (oltre il 94% dei votanti) ha definitivamente messo fuori gioco l’atomo, ma i programmi nucleari in alcuni casi sono stati solo ritardati. Le centrali esistenti continuano ad avere gli stessi problemi, innanzitutto quelli legati alla sicurezza. Per fortuna, però, quelli che ai tempi della grande tragedia nucleare di Chernobyl erano poco più che sogni, oggi sono una prorompente realtà: prima di tutto il risparmio e l’efficienza energetica, cui in tempi di crisi molte industrie e governi stanno dedicando attenzione ma che ha bisogno di veri e massicci investimenti che verranno ampiamente ripagati. Poi le fonti davvero pulite e rinnovabili, a cominciare dal solare, che possono davvero garantire l’energia per tutti, ma che vanno sostenute dai governi con intelligenza e continuità, non esponendole al rischio di incertezze. Dopo l’incubo nucleare, oggi il sogno di un mondo mantenuto da energia davvero pulita, mettendo fine all’inquinamento da combustibili fossili che ha posto a rischio il futuro del Pianeta e dell’umanità, può realizzarsi.
*presidente WWF Italia