Non profit

L’Islanda, nuovo santuario della libertà di espressione?

Wikileaks, il sito web specializzato nella pubblicazione di informazioni e documenti coperti da segreto o comunque riservati, sta facendo opera di lobbying in Islanda per convincere il Parlamento a trasformare il paese in un "paradiso" offshore

di Redazione

Ancora due giorni per raccogliere 600mila dollari. In palio c’è la libertà di dire e pubblicare ciò che si vuole. A lanciare la richiesta di aiuto è Wikileaks, il noto sito specializzato nella pubblicazione di informazioni e documenti coperti da segreto o comunque riservati, che oggi si trova a dover fronteggiare i costi di un successo crescente. Ma non basta. I responsabili del progetto hanno ben altro in testa. Non si tratterebbe infatti solo di sostenere i costi per il corretto funzionamento del sito, ma quelli di un’importante azione di lobby verso il Parlamento islandese, perché recepisca una serie di leggi – a detta di WikiLeaks – tali da trasformare la piccola isola fra al Scozia e la Groenlandia in un paradiso offshore per la libertà di espressione.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.