Non profit
L’istruzione passa anche dai social network
I nuovi media come luoghi di incontro
di Redazione
Sms, mail, blog e Facebook. Con il progetto «Grandangolo» e la community «Ora o mai più» a Educa si sperimentano i nuovi modi di relazione che riguardano i ragazzi e che agli adulti pongono importanti quesitiSe l’educazione passa attraverso la relazione, i nuovi media non sono strumenti neutri. Sms, mail, blog e social network pongono oggi agli adulti inedite questioni educative che riguardano i linguaggi ma anche i luoghi virtuali e reali dell’incontro. Su questi temi sta lavorando la cooperazione trentina: da un lato alcune imprese sociali con il progetto «Grandangolo», dall’altro le Casse Rurali con la community «Ora o mai più». «L’anno scorso», racconta Michela Guetti, responsabile dell’Area Giovani del consorzio provinciale della cooperazione sociale Con.Solida, «abbiano coinvolto alcuni ragazzi tra i 15 e i 20 anni nell’attività di ufficio stampa di Educa, la manifestazione nazionale dell’educazione che si tiene a Rovereto. L’obiettivo del progetto – realizzato con il sostengo dell’assessorato provinciale della Salute – era quello di contrastare l’abuso giovanile dell’alcool attraverso attività di socializzazione e animazione». Quest’anno, stimolati dal richiamo alla Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza proposto da Educa, abbiamo voluto fare un passo in più e riflettere insieme ai ragazzi sul diritto di informazione e sulla libertà di espressione. Così, con Format, il centro audiovisivi provinciale, abbiamo avviato questa estate un percorso formativo su giornalismo, fotografia, web e video. L’intento è di insegnare ai ragazzi le tecniche senza vincolarli sui “prodotti”.
A Educa saranno i ragazzi a puntare l’obiettivo e a scegliere chi intervistare e cosa chiedere. E magari mostreranno agli adulti altri modi di guardare, altri linguaggi per raccontare, come del resto è già accaduto durante le lezioni quando Ernesto e Gabriele, entrambi 15 anni, hanno inventato un rap sull’educazione. Canzoni, pensieri e immagini dei ragazzi di Grandangolo troveranno spazio sul sito di Educa (www.educaonline.it) e sulla community «Ora o mai più» (Oom+).
«Oom+», spiega Ettore Battaiola, coordinatore del progetto, «è una community che offre le possibilità del “virtuale” e globale mantenendo un legame con il reale e locale. Alle opportunità di un semplice social network, Oom+ unisce infatti contenuti formativi (ad esempio l’apprendimento delle lingue attraverso canzoni) ma sopratutto consente ai ragazzi di condividere, promuovere e – perché no?- trovare sostegno nel realizzare incontri e progetti sul territorio».
I ragazzi di Grandangolo abitano in diverse zone del Trentino e così lo scorso anno, durante il periodo scolastico, hanno avut poche possibilità di incontrarsi e sentirsi. «Per questo è preziosa la collaborazione con le Casse Rurali Trentine», sottolinea Guetti; «al di là dell’incremento di visibilità delle “creazioni” del gruppo, essa offre ai ragazzi una prospettiva di continuità nelle relazioni tra loro e con gli adulti coinvolti nel progetto (educatori e professionisti della comunicazione)».
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