Non profit
Lo sbarco dei Social Impact Bonds
Dall'Inghilterra si stanno diffondendo anche da noi
di Redazione
Da qualche tempo a questa parte alcuni istituti di credito hanno incominciato a parlare di social bond. Cosa sono? Come funzionano?
La realizzazione di un connubio tra “finanza” e “beneficenza” è un’esigenza quanto mai necessaria e la loro contaminazione può rappresentare un volàno per le attività degli enti senza scopo di lucro. Negli ultimi anni, infatti, l’interesse verso gli strumenti di “finanza sociale” è cresciuto in maniera esponenziale e in alcuni Paesi europei sono già state avviate esperienze molto interessanti.
È utile ricordare come in Italia, con il dlgs n. 460/1997, era stata prevista la possibilità, per le banche e gli intermediari finanziari autorizzati, di emettere “titoli di solidarietà” per il finanziamento di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che, nonostante siano passati diversi anni, fino ad ora sono stati però praticamente assenti dal mercato. Fra i nuovi strumenti funzionali all’implementazione di soluzioni finanziarie innovative nell’ambito del terzo settore, è interessante citare i Social Impact Bonds, un “prodotto” ? già sperimentato con successo nel Regno Unito ? assimilabile ai titoli obbligazionari, che può essere sfruttato per lo sviluppo di iniziative all’interno di aree di particolare fragilità sociale.
Il meccanismo utilizzato nell’esperienza britannica è il seguente: un ente pubblico ? segnatamente il governo ? si impegna, a fronte del raggiungimento di un “risultato”, a supportare economicamente la realizzazione di un progetto di interesse generale; per il finanziamento dell’iniziativa verranno emessi dei bonds, sottoscritti dai soggetti interessati a supportarne la realizzazione.
Una volta raggiunto il “risultato” stabilito ? e conclusasi quindi con successo l’iniziativa ? il governo erogherà le risorse necessarie a ripagare gli investitori e che deriveranno principalmente dal risparmio economico ottenuto dalla realizzazione del progetto. Il meccanismo è interessante sotto molti aspetti poiché da un lato, i sottoscrittori dei bonds avranno accesso ad un beneficio sia di carattere economico che sociale ? a seguito della positiva conclusione del progetto ?, dall’altro, l’ente pubblico realizzerà un risparmio consistente sulla spesa pubblica.
Naturalmente quello descritto è uno dei modelli che è possibile utilizzare per lo sviluppo di tali iniziative; nell’ultimo periodo infatti, anche Italia ma con modalità e caratteristiche diverse, si stanno avviando esperimenti analoghi attraverso l’emissione di bond sociali che, oltre a garantire un ritorno economico all’investitore, permettono la destinazione di parte delle risorse raccolte alla realizzazione di progetti socialmente rilevanti.
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